Da concetti blockchain ad una infrastruttura per applicazioni concrete ed accessibili. Obiettivo: documentare origini e processo di produzione raccontando l`intera “storia” del prodotto.
Le filiere agroalimentari sempre più complesse creano rischi crescenti per consumatori e produttori.
Gli approcci tradizionali al monitoraggio nelle filiere produttive in questo contesto diventano obsoleti, mentre i consumatori si attendono una maggiore visibilità (il 94% dei consumatori è più fedele a marchi ritenuti trasparenti) e sicurezza sui prodotti agroalimentari che acquistano (l’86% dei genitori millennial pagherebbe di più per prodotti tracciati).
In aggiunta a queste nuove tendenze, le peculiarità del prodotto agroalimentare italiano riconosciute a livello internazionale lo rendono soggetto a contraffazioni, con perdite di natura finanziaria e nel medio periodo di immagine, mettendo a rischio una voce importante del nostro export e la sostenibilità delle aziende che lo originano.
In questo contesto, i produttori e i rivenditori riconoscono la necessità di migliorare la conoscenza delle proprie filiere, intervenendo sull’ampiezza e l’affidabilità delle informazioni collezionate.
La risposta italiana al fenomeno dell’italian sounding e ai nuovi modelli che puntano a guidare i consumatori al momento dell’acquisto (es. modello nutri-score) è la promozione del paradigma dell’informazione trasparente alternativa al condizionamento al consumo.
Documentare origini e processo di produzione è da tempo obiettivo di diverse aziende produttrici nell’agroalimentare, ma manca una possibile (sia pure non obbligatoria) certificazione da parte di una autorità governativa di controllo della “storia” del processo produttivo, in aggiunta, quindi né in sostituzione, né in competizione, con marchi esistenti, ad esempio come IGP o Biologico.
Tale certificazione della storia del prodotto non solo soddisferebbe le nuove esigenze del consumatore in termini di garanzia delle informazioni, ma diventerebbe anche base autentica e leva per la promozione delle caratteristiche distintive del prodotto nazionale, a partire dai mercati esteri in cui il nostro agro-export è voce importante.
Mentre è in generale accettato che tecnologie digitali possano essere d’aiuto nel definire nuovi modelli per la tutela della qualità e di informazioni sui prodotti, frequentemente si cita la piattaforma blockchain come applicazione potenzialmente ideale per gestire questi processi.
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Fonte: Il Sole 24 Ore