La Toscana ha 31 DOP IGP, ma fatturano solo 152 milioni. La regione è la prima in Italia per numero di denominazioni e superficie certificata coltivata. Gigante del vino, nano nel cibo.
Negli ultimi 5 anni il valore dei prodotti toscani certificati è balzato del 47% rispetto al +19% del dato nazionale, ma il valore della produzione delle 31 DOP IGP del cibo galleggia a 152 milioni di euro (appena il 2% del totale Italia) mentre le 58 denominazioni del vino superano il miliardo (dati del Rapporto Qualivita 2020).
La Toscana è la prima regione (insieme al Veneto) per numero di denominazioni, sommando vino e food, e la prima per superficie coltivata certificata: questi numeri sono emersi nel corso della terza edizione di BuyFood Toscana 2021, vetrina internazionale dei prodotti agroalimentari certificati promossa da Regione Toscana e CdC di Firenze. In due giorni 63 produttori toscani hanno incontrato buyer provenienti da 19 paesi. La regione vanta eccellenze riconosciute anche nel food che non riescono ad assumere dimensioni significative, probabilmente per la frammentazione produttiva e le dimensioni ridotte.
Le denominazioni non arrivano in media a 5 mln di valore della produzione. E nessuna di questa rientra nella classifica delle Top 15 italiane, capeggiata dal Grana Padano DOP con 1,5 mld e con in coda la Mela Val di Non DOP con 56 mln. “A volte”, sostiene Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita, “manca anche la capacita di esplorare il mondo con siti scritti in inglese, come fanno le piccole cantine. Il modello del vino deve valere anche per l`agroalimentare”. Prosciutto Toscano DOP, Pecorino toscano DOP, Olio Toscano IGP, Cantucci Toscani IGP e Finocchiona IGP sono i 5 prodotti che rappresentano l’80% del valore alla produzione della regione. I volumi maggiori sono sviluppati dai salumi (6 denominazioni per 51 milioni totali), seguiti dal caseario (3 denominazioni per 31 mln), panetteria e pasticceria (4 denominazioni per 26 mln), olio extravergine di oliva (5 Ig per 25 mln), carni fresche (3 Ig per 18 mln) e comparto ortofrutta e cereali (8 denominazioni per 500 mila euro).
Dal suo canto, dal ’96 la regione spinge la promozione delle eccellenze toscane, con ottimi risultati, ma insufficienti rispetto alle altre regioni e lontani dal vino. Oggi a fronte dei 152 mln nel food DOP IGP della Toscana, l’Emilia Romagna risponde con oltre 3 mld, Lombardia 1,8 mld, Campania 682 mln, Veneto 446, Friuli e Piemonte 337, Trentino 319. Ma dopo l’annus horribilis, quali prospettive per il 2021? “Purtroppo gelate primaverili e siccità estiva hanno tagliato della metà la produzione olivicola”, dichiara Christian Sbardella, direttore marketing del Consorzio Olio Toscano IGP. E Marco Forti, del Consorzio del Pecorino Toscano DOP, avverte: “Nel 2020 l’export è cresciuto del 9% spingendo la quota al 30% della produzione. Ora la domanda ha rallentato”.
Fonte: Italia Oggi