Nelle isole Lofoten viene essiccato il Tørrfisk fra Lofoten IGP, il merluzzo pescato come una volta che finisce per il 90% nei nostri piatti tipici
Due milioni di merluzzi lasciano il mare di Barents e nuotano per amore verso la Norvegia, dove molti troveranno una morte da dramma shakespeariano. Ci resteranno secchi: diventeranno stoccafissi (essiccati al sole) o baccalà (conservati sotto sale), proprio come al tempo dei Vichinghi.ù
Siamo il primo (quasi unico) mercato perché arriva in Italia il 90% dello stoccafisso delle Lofoten, e quasi tutti parlano un po’ di italiano.
Le Lofoten vivono di stoccafisso, chi se ne occupa parla di “amore” e non scherza. La pesca è l’inizio. Poi ci sono la stagionatura e la conservazione, lavoro che dura da febbraio ad agosto e impiega anche i bambini (tagliano le lingue dietro compenso).
Gli Skrei, la qualità migliore, appesi a mano sulle alte rastrelliere, in salvo dai gabbiani, fanno parte del paesaggio, si respirano nell’aria. Sorvegliati speciali (ci vuole la neve, il sole e il vento, guai se il clima cambiasse) raccolti dopo tre/quattro mesi, classificati per grandezza, peso, qualità (20 categorie) vengono spediti da ventidue aziende, tenaci guardiane della tradizione.
Fonte: Il Gusto