Il Consorzio Salame d’Oca di Mortara IGP, dopo un gran lavoro non solo burocratico, garantisce la produzione per la manifestazione settembrina e per Natale
Torna il marchio IGP sul salame d’oca. Finalmente, verrebbe da dire! Questa, per il Consorzio di Tutela è una grande vittoria. Da anni, infatti, i produttori si trovavano a far fronte ad un ostacolo insuperabile legato al disciplinare: quello della schiusa delle uova.
Il disciplinare, infatti, prevede che il pulcino nasca in Italia. Gli incubatoi, però, negli ultimi anni hanno preferito destinare le uova all’industria farmaceutica piuttosto che impiegarle nel campo alimentare. Una scelta comprensibile, se valutata prettamente secondo l’aspetto economico.
Nei mesi scorsi si è verificata una svolta ed è stato raggiunto l’accordo per far schiudere sul patrio suol 500 uova che sono diventate (e alcune lo diventeranno) prima pulcini e poi oche macellate per essere trasformate successivamente nel prelibato insaccato mortarese. La lavorazione delle carni è ormai e iniziata e i primi salami marchiati IGP saranno disponibili a fine mese, proprio nei giorni in cui Mortara celebra il suo prodotto tipico.
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La settimana scorsa è iniziata la lavorazione e mercoledì scorso i consorzisti hanno ricevuto anche la visita degli ispettori della Csqa, l’azienda certificatrice, che hanno verificato le percentuali di carne impiegate dai produttori. Gli stessi ispettori dell`azienda certificatrice hanno supervisionato anche le operazioni legate alla macellazione delle oche dopo aver, ovviamente, vigilato sull`allevamento degli animali. Csqa è tornata a collaborare con il Consorzio nell’estate 2022 e attualmente certifica, tra le altre, le DOP di Grano Padano, Prosciutto di Parma, Gorgonzola, Culatello di Zibello e Salame di Varzi, oltre ai marchi IGP di Bresaola di Valtellina, Ricciarelli di Siena, Panforte di Siena e Cipolla rossa di Tropea.
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Fonte: Informatore Lomellino