A sei mesi dal terremoto che ha colpito il sud della Lombardia e l’Emilia Romagna, una puntata dedicata al Grana Padano DOP e Aceto balsamico IGP, due delle produzioni maggiormente che hanno avuto danni alle strutture produttive per fare una analisi con i rappresentanti dei due Consorzi.
La quinta puntata di Linea Verde Orizzonti inizia da Bagnolo S.Vito in provincia di Mantova, in un’azienda di produzione di Grana Padano DOP, a più di sei mesi di distanza dal devastante terremoto del maggio scorso che ha colpito molte produzioni italiane, dove la solidarietà nazionale e internazionale e la grande forza degli abitanti di queste zone e dei produttori di Grana Padano non hanno mai bloccato il comparto. Interviene Stefano Berni direttore del Consorzio Grana Padano DOP, uno dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy, per fare il punto della situazione e per affrontare le problematiche di una delle produzioni che maggiormente subisce i danni della commercializzazione in Italia e all’estero, di prodotti similari. Le specialità agroalimentari Italiane stanno conquistando spazi crescenti di consumo anche sui mercati internazionali, ma la loro diffusione fa spesso crescere fenomeni imitativi, da parte di produttori che cercano di avvantaggiarsi della fama dei prodotti originali per proporre articoli che possono trarre in inganno i consumatori.
La seconda parte della trasmissione si sposta a Cavezzo, in provincia di Modena, una delle zone maggiormente devastate dal terremoto, in un’azienda di produzione di Aceto Balsamico di Modena IGP. Anche in questo comparto la risposta è stata forte e la voglia di reagire ha fatto ripartire subito il sistema. Interviene Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio Aceto Balsamico IGP, la specialità più esportata rispetto a tutte le DOP e IGP italiane. Con una quota di export tra l’85 e il 90%, oltre 120 Paesi di destinazione e un volume di circa 100milioni di litri, l’Aceto balsamico di Modena IGP è tra le prime cinque denominazioni agroalimentari italiane, con un elevatissimo tasso di notorietà tra i consumatori. Questo notevole successo, ha tuttavia scatenato una vera e propria corsa alle imitazioni. Vi sono produttori che utilizzano la parola ‘balsamico’ in associazione a salse o condimenti a base di ingredienti diversissimi, per esempio olio o spezie, nei quali viene immessa una parte di aceto balsamico di Modena, e qualche volta nemmeno questa. Per essere autentico il prodotto deve riportare in etichetta a chiare lettere le parole ‘Aceto Balsamico di Modena IGP’ e il bollino giallo/blu comunitario, oppure ‘Aceto Balsamico Tradizionale (di Modena o di Reggio Emilia) e il bollino rosso/giallo comunitario, solo in questi casi si tratta di un acquisto corretto e di prodotti certificati e garantiti.
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