Dopo che il presidente della Camera Laura Boldrini ha desecretato il testo dell’audizione che l’ex affiliato dei Casalesi, Carmine Schiavone, tenne sedici anni fa davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti in mano alla criminalità organizzata, si è finalmente tornati a parlare del dramma che stanno vivendo le popolazioni della fascia di territorio fra Caserta e Napoli, la cosiddetta Terra dei Fuochi.
L’ecomafia non è un problema recente, ma nasce in Italia a partire dagli anni Ottanta, nella ricostruzione che fece seguito al terremoto dell’Irpinia. Il patto scellerato fra malavitosi creò un mostro a tre teste: rifiuti, cemento e ciclo alimentare. Un sistema economico criminale che ha inquinato ed inquina ettari di territorio, sia in Campania che in altre zone d’Italia, e che costituisce la causa di centinaia di morti di tumore, come profetizzò lo stesso Schiavone nel 1997: «Fa 20 anni moriranno tutti di tumore». In primo piano da sempre nella lotta alle Ecomafie e a difesa del territorio, il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato e portato alla luce centinaia di discariche abusive che in questi anni hanno rappresentato uno dei principali business di molte organizzazioni mafiose.
Come ci spiega il Comandante Cesare Patrone, «i rifiuti hanno un costo per le imprese produttrici e affidarne la gestione alla criminalità organizzata o a singoli personaggi che operano in proprio affinché li smaltiscano economicamente e celermente al posto loro, rappresenta una comoda scorciatoia per molte aziende, non soltanto locali».
In primo piano da sempre nella lotta alle Ecomafie e a difesa del territorio, il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato e portato alla luce centinaia di discariche abusive che in questi anni hanno rappresentato uno dei principali business di molte organizzazioni mafiose. Come ci spiega il Comandante Cesare Patrone, «i rifiuti hanno un costo per le imprese produttrici e affidarne la gestione alla criminalità organizzata o a singoli personaggi che operano in proprio affinché li smaltiscano economicamente e celermente al posto loro, rappresenta una comoda scorciatoia per molte aziende, non soltanto locali».
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