Corriere del Mezzogiorno
I prodotti agroalimentari nella Terra dei fuochi sono mediamente più in regola rispetto agli altri. Lo affermano i dati dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icgrf) contenuti nel rapporto di Fareambiente presentato ieri a Roma. «L’Istituto negli ultimi mesi del 2013 ha notevolmente intensificato lo sforzo operativo nei 57 Comuni della Terra dei fuochi – si legge – più che raddoppiando i controlli rispetto all’anno precedente. Sono stati eseguiti 151 controlli presso 138 operatori, oltre a numerose altre verifiche nei Comuni limitrofi a seguito di accertamenti di tracciabilità di filiera».
Nel corso dell’attività, spiega il documento, sono stati controllati 311 prodotti (circa il triplo in più rispetto al 2012), concentrando l’attenzione sui settori dell’agroalimentare maggiormente a rischio, nei settori ortofrutticolo e conserve vegetali (173 prodotti) e lattiero caseario (65 prodotti). In quest’ultimo settore si è prestata elevata attenzione alla filiera della mozzarella di bufala attraverso il controllo di tutti i caseifici dell’area.