Reclutare personale qualificato è diventato per i datori di lavoro una vera e propria sfida: il 26,3% delle ricerche di cuochi e camerieri resta inevaso
Dalla riscoperta dei piatti tradizionali all’aumentata attenzione verso la provenienza del cibo e l’impatto che questo può avere sia sulla salute che sull’ambiente: le sfide per il mondo della ristorazione non mancheranno neanche per i prossimi mesi.
Non solo per la difficoltà a trovare personale qualificato, ma anche per la concorrenza al cibo italiano. Non tramonta, infatti, il fascino della cucina etnica in Italia, in particolare asiatica. Almeno a giudicare dai dati sulle nuove aperture di ristoranti, dai più classici cinesi e giapponesi, agli indiani e vietnamiti, ma anche thailandesi e coreani.
Secondo l’Osservatorio sulle nuove aperture condotto da TheFork (il brand di Tripadvisor che rappresenta la principale piattaforma per le prenotazioni on line di ristoranti in Europa e Australia) e Format Research, relativo al periodo ottobre 2022-settembre 2023, il 17% delle nuove imprese della ristorazione è proprio di cucina asiatica. Un dato che pone questo tipo di attività sul podio: seconda solo alla cucina italiana, che rappresenta il 55% delle nuove aperture, ma un gradino sopra rispetto alle pizzerie, che coprono il 15%.
Del resto, anche i dati Fipe annoverano più di 50mila imprese con titolari stranieri attive nel mercato della ristorazione, pari quasi al 13% del totale di quelle registrate, includendo verosimilmente le cucine etniche presenti in Italia.
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Fonte: Avvenire.it
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