Tra percentuali con il segno meno e perdita di posti di lavoro, il comparto dell’ agroalimentare invia segnali positivi: dopo il grido d’allarme di Camera di Commercio e Istituto Tagliacarne, ci si appiglia a questa ancora di salvezza. E allora è bene approfondire quali siano i motivi di questo settore in controtendenza. Giusto premettere e specificare: ovviamente ci sono problemi e difficoltà anche qui ma spiccano più i fattori positivi. Nella provincia di Taranto, nel 2014, le imprese attive riconducibili al comparto agroalimentare sono 11 mila 355, di cui 10 mila 779 (94,9%) appartenenti al settore “agricoltura, silvicoltura e pesca” e 576 (5,1%) all’industria alimentare.
A proposito di qualità, in provincia di Taranto sono registrati 80 operatori nell’ambito dei prodotti agroalimentari di qualità DOP e IGP. Nella provincia che perde posti di lavoro con impressionante velocità, il contributo del comparto agroalimentare all’occupazione provinciale risulta maggiore rispetto a quanto osservato in Puglia ed in Italia: nel tarantino, infatti, il comparto agroalimentare assorbe il 16% del totale degli addetti, 1,5 punti percentuali in più di quanto riscontrato a livello regionale e 8,2 punti percentuali in più di quanto rilevato in Italia.
Fonte: Quotidiano di Taranto