L’Adige
Mercato di nicchia e produzione sempre più limitata (3.500 quintali), ma può avere un futuro. Un tavolo di lavoro per il rilancio e la promozione commerciale della Susina di Dro DOP. Questa la proposta operativa uscita lunedì sera al termine della seconda edizione del convegno proposto dall’amministrazione comunale droata «Per una nuova tradizione: Susina di Dro DOP, che fare?». Un momento di dibattito e confronto fra le realtà impegnate nella coltivazione e valorizzazione delle prugne di Dro (che hanno ottenuto nel 2012 dall’Unione Europea il marchio DOP), che ha riunito presso il centro culturale di Dro i funzionari provinciali Renato Martinelli, Lorenza Tessari, il direttore del consorzio “La Trentina” Simone Pilati,
Michele Pontalti, “Fondazione Mach”, Luca Valerio e Rodolfo Brocchetti, direttore e presidente della cooperativa “Valli del Sarca”, e Giorgio Planchestainer, presidente di “Agraria Riva”. Le conclusioni sono state affidate all’assessore comunale all’ambiente Alberto Sommadossi, al sindaco senatore Vittorio Fravezzi ed in particolare al neo assessore provinciale all’agricoltura e turismo Michele Dallapiccola. Proprio in un’ottica di piena valorizzazione turistica e ambientale del territorio di Dro e della Valle del Sarca, attraverso i suoi prodotti più tipici, la Susina di Dro dop potrebbe “giocare” un ruolo importante ed acquisire nuove valenze gastronomiche e promozio nali. Dall’assessore provinciale Dallapiccola è arrivato l’invito a guardare alla susina Dop di Dro come ad un prodotto di nicchia (la sua produzione attuale non supera i 3.500 quintali annui), ma dal grande significato e valore promozionale negli eventi turistici che contraddistinguono il Trentino (rassegne culturale estive, mercatini natalizi ed eccellenze gastronomiche). «Proprio partendo dall’ottenimento del marchio Dop (dopo un lungo iter iniziato ancora negli anni ’80) e da un tavolo di lavoro che affronti le varie tematiche di salvaguardia, sviluppo e nuova promozione commerciale delle susina di Dro – ha ricordato il sindaco Vittorio Fravezzi -è possibile pensare ad un nuovo futuro di questa coltura frutticola. Oggi dopo anni bui l’olivo del Garda sta attirando nuovi produttori e grande interesse commerciale, è questa la strada da seguire anche per la susina Dop, vero emblema del nostro territorio e del nostro paesaggio».