La Nazione Grosseto
«Quest’anno in Amiata abbiamo un 70% in meno di castagne ». Lorenzo Fazzi, presidente dell’Associazione della Castagna del Monte Amiata IGP, ha numeri ancora approssimativi ma sicuramente non sono positivi, soprattutto se paragonati al 2013 che, nonostante il problema del cinipide, ha rappresentato una buona castagnatura. Ad un mese circa dall’inizio del raccolto in molti castagneti l’impollinazione del frutto, a causa delle condizioni climatiche di questo anno, non è avvenuta e per diverse varietà di castagne amiatine si parla di una produzione che rasenta lo zero. «Una condizione difficile – spiega Fazzi – a cui molti produttori ancora non vogliono credere e continuano a sperare in un ritardo del frutto».
Nel 2014 l’associazione della Castagna che quotidianamente lotta per tutelare questo prodotto Igp amiatino, aveva messo in campo, in collaborazione con gli enti locali e i produttori di castagne un’importante strategia per contrastare il cinipide, l’insetto killer del castagno. «Attraverso il sistema di lancio dell’antagonista del cinipide, il Torymus Sinsensis, il 2014 – afferma Fazzi – ha registrato circa 80 lanci, 30 in più rispetto al 2013. Un contributo importante è arrivato dall’Unione dei Comuni e dai singoli comuni amiatini che hanno sostenuto almeno il 50% delle spese di questa azione e che ad oggi inizia ad avere una copertura su gran parte del territorio amiatino. Parallelamente stiamo cercando di sviluppare una certa indipendenza ecco perché è stato avviato in località Fonte alle Monache un laboratorio per formare le coppie antagoniste da rilasciare nelle azioni di lancio e sicuramente già per il 2015 avremo buoni risultati e un risparmio economico.