E già da tempo che i conti della suinicoltura italiana, in media ovviamente, stanno migliorando. Con questo settembre, sono cinque mesi consecutivi che i prezzi alla produzione si mostrano in aumento: l’inversione di tendenza si è verificata in maggio e sino a tutto settembre secondo il Centro Studi Crefis non ha mostrato segni di cedimento. In settembre 2016 i prezzi dei suini pesanti da macello, destinati al circuito tutelato, hanno fatto registrare una netta ascesa: al mercato di Modena i capi pesanti hanno infatti quotato 1,699 euro/kg, con variazioni positive sia rispetto ad agosto 2016 (+4,4%) sia rispetto a settembre 2015 (+12,1%). La tendenza è sottolineata anche dall’indice Crefis che misura la “redditività” dell’allevamento: +4,9%o nei confronti di agosto 2016 e soprattutto +5,4% nei confronti di settembre 2015. Nel mese di settembre 2015 sono aumentati anche i prezzi dei suini da allevamento (i suinetti che vengono allevati per essere venduti agli ingrassatori che hanno allevamenti a ciclo aperto): +2,7% rispetto ad agosto 2015 e +18,7% rispetto a settembre 2015.
Un altro protagonista del settore, Gianni Pagliari, Presidente della sezione Suini dell’Associazione mantovana allevatori, ha aggiunto: «Dopo diversi anni di sofferenza, i suinicoltori in queste settimane stanno cominciando a guadagnare. E c’è una novità: «II progetto Italico, studiato dagli allevatori in collaborazione con il Consorzio di tutela del Prosciutto di San Daniele DOP, che si inserisce bene nella finalità di promozione e valorizzazione di un grande prodotto. Grazie all’etichettatura ottenuta di fatto a costo zero pervia della riconoscibilità delle cosce certificate, ci aspettano soddisfazioni anche nel segmento della carne fresca. Allo stesso tempo avremo bisogno del supporto della grande distribuzione organizzata, dei macellatori, degli allevatori stessi che mi auguro aderiscano con entusiasmo, consapevoli che è assolutamente indispensabile partire e sostenere il Made in Italy».
Fonte: Terra e Vita