La guerra dei dazi scoppiata fra Stati Uniti e Cina non fa solo del male al commercio mondiale, come vogliono far credere i mondialisti che continuano a sognare un unico mercato globale senza frontiere. Accade per esempio che per alcuni campioni del made in Italy, segnatamente quello alimentare, si stiano schiudendo spazi inattesi sul ricchissimo mercato della più vorace fra le tigri orientali.
Tra le prime vittime della guerra commerciale deflagrata in questi giorni ci sono i falsi formaggi italiani prodotti negli Stati Uniti, dal parmesan al provolone, fino alla mozzarella, colpiti dalla ritorsione di Pechino alle misure protezionistiche di Trump appena entrate in vigore. Così l’Italia potrebbe avvantaggiarsi della situazione dopo che le esportazioni di formaggi made in Italy nel Paese asiatico sono già cresciute del 27% in quantità nel 2017 raggiungendo il massimo storico. A segnalare la situazione inattesa è la Coldiretti.
Secondo il Wall Street Journal, i magazzini di stoccaggio dei principali produttori statunitensi di formaggio di tipo italiano – i tarocchi – si stanno gonfiando di scorte invendute proprio a causa del crollo delle spedizioni verso la Cina seguito alle tariffe doganali Usa scattate a partire da ieri. Una situazione aggravata dal fatto che anche il Messico ha applicato dazi aggiuntivi per le importazioni statunitensi, sempre sugli stessi prodotti e sempre come risposta ai dazi Usa.
Gli Stati Uniti e in particolare i caseifici situati nel Wisconsin, sono i principali produttori di imitazioni delle nostre eccellenze a tavola. Complessivamente i formaggiai statunitensi hanno prodotto nel 2017 circa 2,4 miliardi di chili tra mozzarella, parmesan, provolone, gorgonzola, asiago, ricotta e romano. Si aprono dunque interessanti opportunità per le esportazioni di veri alimenti made in Italy nel Paese asiatico, a partire proprio dai prodotti lattiero caseari, che nel 2017 hanno raggiunto comunque il record delle vendite nel mondo: 412 milioni di chili, con una crescita a doppia cifra sul mercato cinese.
Inoltre, i dazi cinesi avranno l’effetto di riaprire alle specialità italiane spazi sugli scaffali sino a oggi usurpati dalle imitazioni americane. Lo stop cinese – spiega sempre la Coldiretti – colpisce in realtà una vasta gamma di prodotti agroalimentari a stelle e strisce, dai formaggi alla soia, dal mais al grano, dallo yogurt al burro, dal riso alla carne di maiale e di manzo, fino a pollame, pesce, nocciole, frutta e verdura come arance, patate, pomodori, asparagi, melanzane.
Fonte: Libero