L’UE, su richiesta di Coldiretti e Consorzio dell’Asiago DOP, ha vinto la battaglia. «Dovute contromisure contro lo scippo delle eccellenze made in Italy e difesa delle indicazioni geografiche: siamo soddisfatti».
Il formaggio Asiago DOP rimane italiano e non avrà doni non certificati con questo nome. L’eccellenza veneto-trentina è riuscita infatti a respingere, grazie a un’operazione coordinata tra i vari consorzi tutela e Coldiretti, l’assalto dello statunitense Consortium of Common Food Names, che ha cercato di registrare i marchi “Asiago”, “Parmesan” e “Bologna” nella Gazzetta ufficiale del Cile.
La Commissione UE, dopo la sollecitazione di Coldiretti e le interrogazioni firmate dagli eurodeputati Mara Bizzotto e Gianantonio Da Re, ha denunciato la registrazione dei marchi in nome della tutela delle indicazioni geografiche. Il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Janusz Wojciechowski ha sottolineato: «La Commissione ha informato i gruppi di produttori interessati e le autorità nazionali competenti invitandoli a presentare opposizione formale. La tutela delle indicazioni geografiche costituisce una priorità chiave nell`ambito degli attuali negoziati per l’aggiornamento dell`accordo di associazione UE-Cile».
Il valore delle IG per l’Unione europea ammonta a 74,76 miliardi di euro, di cui un quinto derivante dalle esportazioni al di fuori dell’Unione europea. Motivo in più per impegnarsi nella tutela dei prodotti agroalimentari comunitari. «Contro lo scippo delle eccellenze made in Italy occorre porre in atto le dovute contromisure – puntualizza Coldiretti Vicenza -. Sarebbe stato un colpo basso al patrimonio agroalimentare e un affronto a tutti i produttori zootecnici regionali che lavorano per la qualità, rispettando disciplinari e mantenendo una realtà casearia di assoluta eccellenza».
«Lo stesso commissario Wojciechowski – aggiunge Coldiretti Veneto – indica la malafede alle varie domande di registrazione di marchi che comprometterebbero il sistema di tutela delle Ig. Il Cile dapprima ha introdotto il bollino nero in etichetta che sconsiglia di fatto l`acquisto di prodotti dall`Italia mentre il Ccfn è la lobby dell`industria casearia americana che produce i falsi formaggi italiani negli Usa e che aveva già chiesto al Governo degli Stati Uniti di imporre tasse alle importazioni di prodotti europei al fine di favorire il falso Made in Italy».
Soddisfazione per il risultato viene espressa dal Consorzio tutela formaggio Asiago. «In Cile è stata premiata fazione proattiva del Consorzio – afferma il direttore, Flavio Innocenzi – che dal 2017 ha registrato Asiago come marchio e dal 2018 è riconosciuta come denominazione d’origine. In questi anni ci siamo costantemente opposti con azioni legali, sempre con successo, ai tentativi di usurpazione. Nel frattempo ci siamo attivati per la promozione internazionale, a tutto vantaggio dell’export della nostra produzione».
Fonte: Il Giornale di Vicenza