L’Ue riconosce e registra il Rooibos, noto come tè. Sono circa 17 i paesi non appartenenti all’Unione europea che vantano una IG tutelata.
Unione europea riconosce anche i prodotti a Indicazione geografica extra-europei, iscrivendone le denominazioni d’origine nel proprio ordinamento di tutela, in base a quanto disposto dal regolamento europeo sulle DOP e sulle IGP (n. 1151/2012). Ad oggi sono circa 17 i paesi non comunitari che hanno iscritto un loro prodotto nel sistema europeo di tutela delle Ig. Ma due giorni fa per questa sorta di club delle eccellenze agroalimentari è accaduto qualcosa di inedito: è stata registrata la prima DOP africana. Si tratta del Rooibos DOP/Red Bush DOP del Sudafrica, la cui iscrizione nel registro delle Ig riconosciute da Bruxelles è avvenuta con regolamento Ue n. 2021/864 del 28 maggio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 190 del 31 maggio 2021.
A darne notizia è stata la fondazione Qualivita. Il suo direttore generale, Mauro Rosati, ha commentato così l’iscrizione: «Nel medio periodo l’Africa potrebbe conoscere un inedito sviluppo nell`ambito delle Indicazioni Geografiche, sia in termini di crescita locale che di diritto della proprietà intellettuale. Il continente africano sicuramente porterà anche un paniere di nuove tipologie di prodotto del tutto inedite, potenziando così l`intero sistema europeo».
Con il nome Roooibos, spiega Qualivita: «Si indica una bevanda ottenuta attraverso infusione di foglie o steli essiccati della pianta Aspalathus linearis coltivata e raccolta nella provincia di Wester Cape in Sudafrica». Il suo nome «deriva da una parola della lingua afrikaans usata dai coloni olandesi in Sud Africa», dice la fondazione. Nel linguaggio comune, però, il Rooibos è conosciuto come «il tè rosso», dal colore tendenziale delle sue foglie. Le caratteristiche di questa bevanda? È simile al tè per molti aspetti, rivela un modesto contenuto di tannini e assenza di teina e vanta un’importante quantità di antiossidanti. La zona di produzione denominata Cederberg, è uno dei sei regni floristici più piccoli del mondo, nonché uno dei luoghi più ricchi in termini di varietà, densità e numero di specie endemiche vegetali, caratterizzato per la sua tipica vegetazione chiamata Fynbos. La Aspalathus linearis, da cui si ricava il Rooibos DOP, invece, è una delle poche piante del Fynbos, che è riuscita a realizzare con successo il passaggio da coltura selvatica a coltura coltivata, mediante l`intervento umano. Fynbos è un termine afrikaans derivante dall`inglese «fine bush»; significa «boscaglia fine» e si riferisce alla vegetazione arbustiva che popola una piccola striscia costiera del Wester Cape.
Le popolazioni indigene dei Khoisan originarie del Sudafrica occidentale, usavano da secoli la bevanda prodotta con il Rooibos. Il suo utilizzo per la prima volta è stato riportato dal botanico Carl Humberg nel 1772, ma solo agli inizi del ‘900 si prestò più attenzione a questo prodotto, quando Benjamin Ginsberg, un colono sudafricano di origine russa, convinse un medico locale a sperimentare la coltivazione della pianta.
Per iniziare la colturafu chiesto alla popolazione del luogo di cercare i piccolissimi semi di Rooibos. A un certo punto, una donna di etniaKhoi si presentò con una scatola di fiammiferi piena di semi. Come aveva fatto a trovarne così tanti? Il suo se- greto ben presto fu svelato: consisteva nel seguire le formiche che trascinavano nei loro nidi i semi di Rooibos. Una volta scovati i nidi, la donna li apriva per raccogliere i semi, ma ne lasciava sempre qualcuno alle formiche, affinché potessero sopravvivere. Questo metodo di raccolta dei semi è tuttora utilizzato da alcuni raccoglitori di Rooibos.
Fonte: Italia Oggi