Spendere bene i tanti fondi in arrivo dall’Europa, ma anche quelli già a disposizione dell’Italia, per aiutare il vino e la ristorazione italiana a superare la pandemia. Come quelli dell’Ocm Promozione, che si vorrebbe potessero essere spesi anche all’interno dell’UE e non solo nei Paesi Terzi, ma anche quelli del Recovery Fund. Ma guardando anche oltre la contingenza, per quanto difficile, ovvero ad una visione strategica di lungo periodo, con imprese ed istituzioni che devono giocare di squadra per incentivare tutti i processi di innovazione e digitalizzazione che l’emergenza Covid ha accelerato, come racconta, tra gli altri, il boom dell’e-commerce e di meeting e degustazioni via web, esplose in tempo di lock-down, e tutt’ora attualissimi.
Messaggi che arrivano da imprese, rappresentanze di filiera ed istituzioni dalla “Milano Wine Week”, che farà di Milano il centro del vino italiano e che di questa nuova anima ibrida degli eventi del vino, tra fisico e digitale, è esempio concreto. Dalla Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova al Sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, al presidente Ice Carlo Ferro, dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a quello della Fipe Enrico Stoppani, da produttori e manager come Riccardo Pasqua (Pasqua Vigneti e Cantine), Beniamino Garofalo (Santa Margherita), Ernesto Abbona (Marchesi di Barolo e presidente Federvini), Riccardo Ricci Curbastro (Riccicurbastro e presidente Federdoc), Arturo Ziliani (Berlucchi) e Sarah Serena (Montelvini), vertici di consorzi come Luca Giavi, direttore del Consorzio del Prosecco Doc, Giuseppe Salvioni, ad del Consorzio del Franciacorta, Innocente Nardi, presidente del Consorzio del Prosecco Docg e Carlo Veronese, dg del Consorzio dell’Oltrepò Pavese, fino a rappresentanti “europei” come l’eurodeputato Paolo De Castro ed il segretario del Ceev (Comité Européen des Entreprises Vins) Ignacio Sancez Recarte, moderati dal giornalista Luciano Ferraro del “Corriere della Sera”, tutti sono consapevoli che la situazione è dura ed incerta come non mai, ma che le risorse e le possibilità per affrontarla ci sono, a patto che ognuno faccia la sua parte.
“In Unione Europea stiamo lavorando, ci sono in arrivo tante risorse per l’agricoltura europea, sappiamo che la situazione è complessa e speriamo in novità positive, sia dalla stessa Europa che dagli Usa, mercati fondamentali, così come il Regno Unito, dove seguiamo con apprensione il tema Brexit”, ha detto Paolo De Castro, lasciando la parola a Recarte, che ha sottolineato come “in vista di un no deal, sul fronte Brexit, stiamo consigliando alle imprese di chiedere agli importatori di aumentare gli stock, ma non è semplice”.
A tirare le somme è la Ministra Bellanova: “Milano è un messaggio di ripartenza, di messa a sistema di sistemi innovativi e degli strumenti che offfer il digitale. Sul vino abbiamo fatto molto, ma molto ancora c’è da fare. Abbiamo pubblicato il decreto per l’Ocm Vino Promozione 2021, che mette a disposizione 100 milioni di euro, aprendo ad iniziative in GDO e Horeca come ci ha chiesto la filiera e privilegiando nei punteggi i Consorzi per fare aggregazione. Abbiamo esteso il “decreto ristoranti”, ovvero i 600 milioni per l’acquisto di prodotti DOP e IGP anche ad agriturismi con somministrazione e catering, presto arriverà il decreto e valutiamo se estendere la misura al 2021, mentre dei 60 milioni di euro non utilizzati per la vendemmia verde, 50 milioni di euro li abbiamo usati per l’esonero contributivo, e 10 milioni di euro li metteremo a sostegno delle produzioni DOP e IGP. Sono risorse che vanno spese entro il 31 dicembre 2020, mentre nella legge di bilancio discuteremo di interventi successivi. Sul Recovery Fund dico che l’agricoltura sarà protagonista, e che dovremo spingere sulla sostenibilità. Ma nelle sue tre declinazioni: ambientale, sociale ed economica. Se manca una, le altre non stanno in piedi, a partire da quella economica. Ma Italia in questo senso è avanti e puoi dare la rotta all’Europa. Per l’agricoltura servono strategie di sistema, bisogna spendere e spendere bene, se sbagliamo questa volta mettiamo in discussione il futuro dell’agricoltura italiana”.
Fonte: WineNews.it