Soave: si è concluso con un convegno il pluriennale progetto, finanziato dal PSR Veneto, finalizzato all’individuazione di tecniche innovative e a basso impatto ambientale per la preservazione delle colline vitate del Soave, patrimonio Gihas-FAO.
Lotta all’erosione dei suoli, mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, ricerca di nuove soluzioni per ridurre la meccanizzazione pesante a favore di pratiche meno impattanti sull’ambiente, tutela della biodiversità e aumento della resilienza dei vigneti ai cambiamenti climatici. Questi sono stati gli obiettivi principali di Soilution System, l’innovativo progetto attivato dal Consorzio Tutela Soave nel 2018, in linea con le direttive GIHAS-FAO. Tali risultati sono stati presentati nel corso del convegno conclusivo che si è tenuto mercoledì 23 novembre a Castelcerino, Soave.
SOiLUTION SYSTEM, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020, Misura 16, DGR n. 736/2018, è un progetto di innovazione coordinato dal dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova che, attorno ad un tema di interesse pratico per le imprese del territorio, ha visto collaborare diversi soggetti tra cui Azienda Agricola Coffele (capofila del progetto), Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave, Azienda Agricola Sandro Gini, WBA Project, Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, Agrea, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, Istituto Regionale per l’educazione e gli Studi Cooperativi (IRECOOP Veneto).
SOiLUTION SYSTEM ha sviluppato un sistema integrato di interventi e tecnologie sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, finalizzati a ridurre il rischio di erosione e a migliorare la gestione dei suoli in vigneti di collina e montagna, mantenendone il valore paesaggistico e la produttività. Durante gli interventi, attuati nella zona di produzione del Soave, sono state impiegate tecnologie a basso costo per il rilievo topografico, come i droni. Inoltre, sono state allestite aree sperimentali per il monitoraggio dei processi di erosione e deflusso, effettuati test di mezzi meccanici leggeri e sperimentate soluzioni non invasive per il consolidamento delle aree terrazzate. E’ stata inoltre analizzata la sostenibilità delle misure attuate sulla base della conservazione della biodiversità. Il progetto, ha avuto come coordinatore scientifico il Prof. Paolo Tarolli del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova.
«Soilution system – evidenzia Igor Gladich, direttore del Consorzio Tutela Vini del Soave – ha rappresentato un importante percorso di ricerca e sviluppo attorno ad un tema di interesse pratico per le imprese che operano in contesti viticoli di collina e montagna; il plauso per il lavoro realizzato va rivolto a tutto il partenariato coinvolto nella sperimentazione che, nonostante le difficoltà, ha sempre dimostrato compattezza ed unità d’intenti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati».
Il progetto ha contribuito all’adempimento dei seguenti punti:
- aumento della sostenibilità ambientale degli agro-ecosistemi viticoli di collina e di montagna di alto valore paesaggistico, in termini di riduzione del rischio idrogeologico e tramite la valutazione su quali siano le pratiche agricole più appropriate e l’introduzione di tecnologie e tecniche innovative (es. rilievo con droni, simulazione numerica e mappatura di dettaglio dei processi idroerosivi in ambiente digitale 3D);
- protezione dei suoli in pendenza grazie a mezzi innovativi leggeri;
- introduzione di tecniche conservative sostenibili e a costi contenuti a supporto delle strutture anti-erosione (es. terrazzi);
- monitoraggio della capacità erosiva delle precipitazioni mediante strumenti innovativi;
- creazione di un modello gestionale integrato e sostenibile, esportabile in contesti analoghi (in primis regionale, ma anche a livello nazionale e comunitario) e in grado di coniugare le finalità produttive con la salvaguardia ambientale;
- sensibilizzazione degli operatori vitivinicoli verso un approccio produttivo sostenibile, al fine di garantire una maggiore resilienza del paesaggio rurale anche attraverso la percezione dei “valori” della biodiversità.
Il progetto ha portato alla pubblicazione di 8 articoli scientifici su riviste internazionali di alto profilo e soggette a revisione tra pari. «Si è trattato di un progetto molto prolifico dal punto di vista scientifico – afferma il Prof. Paolo Tarolli – . I numerosi articoli pubblicati hanno ricevuto ampio riconoscimento da parte della comunità scientifica internazionale e nazionale, raccogliendo in poco tempo numerose citazioni e sono stati presentati in alcuni dei convegni internazionali più prestigiosi. Il clima sta cambiando, e il trend è quello di un aumento della frequenza di eventi estremi: siccità sempre più prolungate e impattanti, precipitazioni sempre più intense, localizzate e di breve durata. È chiaro che dobbiamo concentrare gli sforzi ed avere adeguate risorse per rendere i paesaggi agricoli più resilienti. Questo vale soprattutto per l’agricoltura eroica, che presenta maggiori difficoltà e fragilità poiché in pendenza, ed il cui valore storico e culturale è unico e parte integrante del paesaggio italiano».
Il convegno conclusivo ha visto la partecipazione, oltre che dei partner del progetto, anche di tre ospiti: la ricercatrice Marcella Biddoccu (CNR Torino) che ha presentato i risultati della stazione sperimentale per il monitoraggio dell’erosione nei vigneti del Piemonte; la professoressa Claudia Meisina (Università di Pavia) che ha presentato gli effetti delle tecniche di gestione dei vigneti sulla stabilità dei versanti dell’Oltrepò Pavese; la ricercatrice Sara Cucchiaro (Università di Padova) che ha presentato i risultati del prestigioso progetto Europeo ERC Horizon2020 “TerrACE” finalizzato alla mappatura delle aree terrazzate in Europa.
Fonte: Consorzio Tutela Vini Soave