Due giri di vite dal Consorzio di tutela della DOP veronese. Stock in calo, vendite stabili. Taglio del 10% alla produzione. Più controlli da Siquria.
Due giri di vite al Soave per fare più qualità e meno produzione. Il Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave ha tagliato del 10% le rese del Soave DOP a 135 quintali per ettaro e ha deciso un aumento al 30% delle verifiche da parte dell’organismo di certificazione Siquria per il rispetto della resa massima consentita.
Queste decisioni arrivano dopo la sospensione degli impianti ai fini della rivendica per i vigneti realizzati dopo il 31 luglio 2023 e un blocco rivendica per le stagioni 2023 e 2024.
Per il Presidente del Consorzio, Sandro Gini, si aggiunge un’altra tessera al “Progetto identità Soave”: “Si tratta di un insieme di misure che, da circa due anni, mira a una riorganizzazione della produzione che garantisca al consumatore vini di qualità. È una risposta importante che come denominazione intendiamo dare ai mercati che ricercano vini identitari, con una gradazione alcolica non troppo elevata”.
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Fonte: Italia Oggi