Coldiretti stima un aumento dei danni provocati dalla mancanza d’acqua Riso e mais i più colpiti con cali fino al 30%
Alla Latteria San Pietro, una cooperativa agricola da 4o milioni di euro di fatturato nel Mantovano, hanno già fatto i calcoli: la siccità quest’anno farà perdere ai soci un milione di euro di fatturato. “Noi produciamo Grana Padano – racconta il presidente, Stefano Pezzini – e il disciplinare di questa DOP richiede che una determinata percentuale di foraggi con cui vengono alimentate le mucche provenga dalla stessa area di allevamento. Con i prati secchi, è chiaro che saremo costretti a diminuire la produzione”. I prati cui si riferisce non sono nemmeno prati qualsiasi: “Sono ambienti centenari – spiega Pezzini – si chiamano prati stabili perché non hanno mai avuto bisogno di essere né arati né seminati. E per la prima volta nella loro storia, per colpa della siccità quest`anno cominciano a seccare. In autunno dovremo ararli. Anche solo a pensarlo è un sacrilegio”.
Nella Giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi, l’agricoltura italiana si prepara a fare i conti con il peso della siccità nel bilanci aziendali 2023. L’anno scorso i danni provocati dalla mancanza d’acqua nelle campagne furono stimati in 6 miliardi di euro, ma secondo la Coldiretti quest’anno rischiamo di fare persino peggio. La mancanza di precipitazioni sta condizionando le scelte delle aziende agricole, che si stanno spostando da mais e riso, due colture particolarmente bisognose d’acqua, verso la soia e il frumento. Le stime della Cia-Agricoltori italiani prevedono crolli produttivi dal 10% fino al 30%. Il problema riguarda soprattutto il Nord.
I risicoltori sono i più preoccupati. Greenpeace Italia ha calcolato che il 38% delle risaie e delle colture irrigue italiane è affetto da siccità severa-estrema, mentre per le semine l`Ente Risi stima un taglio di 8mila ettari, al minimo da 3o anni.
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Fonte: Il Sole 24 Ore