Allarme del Cnr: il 21 % del territorio (41 % al Sud) è a rischio. Lunghe distese di terra arida e polverosa al posto di prati e campi coltivati. È questa la minaccia che incombe sul 21% del territorio italiano (il 41% del quale si trova al Sud), a forte rischio desertificazione. L’allarme sarà (nuovamente) lanciato oggi dal Consiglio nazionale delle ricerche, che ha promosso la conferenza “Siccità, degrado del territorio e desertificazione nel mondo”, in programma nel primo pomeriggio al Padiglione Italia di Expo. «La desertificazione – spiega Mauro Centritto, direttore dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr- è un fenomeno caratterizzato da un degrado lento ma continuo. Un degrado del territorio e della vegetazione legato soprattutto alle attività dell’uomo e ad un uso non appropriato del territorio».
A causa della cementificazione selvaggia, ogni secondo perdiamo 6-7 metri di terreno, cioè 55-60 ettari al giorno. Secondo le rilevazioni più recenti, in Italia il consumo di suolo è pari al 7% all’anno. «Sono numeri impressionanti sottolinea Centritto – che raccontano di un problema drammatico di cui si parla pochissimo. Eppure, in Sicilia le aree che potrebbero essere interessate da desertificazione sono addirittura il 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%».
Fonte: Avvenire