Prosciutto di Parma DOP, vola l’export, gli operatori guardano con ottimismo il futuro grazie a due provvedimenti recenti – il riconoscimento come indicazione geografica in Giappone e le novità introdotte dall’entrata in vigore dell’accordo Ceta tra Unione europea e Canada – che possono aprire spiragli importanti.
A fine settembre il Prosciutto di Parma è diventato il primo e unico prodotto non giapponese a essere riconosciuto come indicazione geografica dal governo del Sol Levante. “Questo provvedimento – commenta Stefano Fanti, direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma DOP – premia gli sforzi dei nostri produttori e conferma l’indubbia qualità del nostro prodotto che richiede tempo, fatica e che segue delle rigide regole imposte dal disciplinare. Ora il Prosciutto di Parma potrà contare, anche in Giappone, sul medesimo livello di tutela di cui gode attualmente in Europa. Il nostro prodotto diventerà inoltre ancora più riconoscibile sul mercato nipponico per i nostri consumatori, grazie all’applicazione del logo della IG giapponese in etichetta. Questo ci permetterà di diffondere il concetto di DOP e ci aiuterà a raccontare sempre meglio le caratteristiche che rendono il Parma unico al mondo. Si compie un passo significativo – aggiunge Fanti – che ci auguriamo possa aprire la strada ad altri prodotti italiani ed europei a indicazione geografica, per l’ottenimento della registrazione tramite l’accordo bilaterale Ue-Giappone”.
Del resto con circa 107 mila prosciutti e un valore di 11 milioni di euro, oggi il Giappone è il primo mercato asiatico in termini di esportazioni e il secondo, dopo gli Usa, al di fuori dell’Unione europea, “Un successo enorme – spiegano al Consorzio – se si considerano le abitudini alimentari di un Paese molto diverso dall’Italia, dove il prosciutto crudo non appartiene tradizionalmente alla cultura alimentare locale”.
Recentissima è anche l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio Ceta tra Unione europea e Canada, un altro passo in avanti importante per la crescita all’estero e per la tutela del made in Italy. “Finalmente il Prosciutto di Parma DOP– spiega il Consorzio – arriverà sulle tavole dei consumatori canadesi con il proprio nome. Nello specifico, la denominazione Prosciutto di Parma coesisterà con il marchio Parma attualmente detenuto dalla società canadese Maple Leaf. Si tratta di un traguardo storico se si pensa che prima di tale accordo in Canada, come in altri Paesi di cultura anglosassone, non esisteva un sistema di protezione dei prodotti a indicazione geografica, ma la tutela era riservata al proprietario del marchio che lo aveva registrato per primo”.
Oggi invece il Ceta introduce, tra le altre cose, un quadro di riferimento per la disciplina delle indicazioni geografiche a cui sono riconosciuti uno status speciale e una protezione sul mercato canadese. Valutiamo positivamente il Ceta perché siamo convinti che porterà molti benefici al nostro prodotto a cominciare dalla riconoscibilità sul mercato da parte dei nostri consumatori.
Fonte: agrimpresaonline.it