È iniziata ieri in tutto il mondo la seconda edizione della “Settimana della Cucina Italiana” (2o-26 novembre): il sistema Italia si mobilita per promuovere l’intero settore agroalimentare, con una programmazione ancora più ricca dell’anno scorso (in cui si erano registrati 1.395 eventi in 1o8 Paesi) ed estesa al vino. Un impegno al quale sono chiamate tutte le nostre istituzioni all’estero, che stimolano il coinvolgimento del settore privato per cercare di rendere più efficace l’attività promozionale di un comparto tanto importante per l’economia italiana.
Il Giappone da questo punto di vista rappresenta sicuramente uno dei Paesi “modello”, nel quale il contesto locale è tra i più ricettivi e l’azione di sistema funziona. Una quarantina di iniziative in calendario, compresi seminari sulla dieta mediterranea e sulle Indicazioni Geografiche e interventi da parte dei Consorzi di tutela. «Ci siamo mossi su tre direttrici principali – spiega l’ambasciatore Giorgio Starace – anzitutto, mobilitare i ristoratori, che qui sono una grande potenza e stanno crescendo ulteriormente: ci siamo alleati con l’associazione degli chef giapponesi di cucina italiana di qualità, che conta su oltre 400 soci. In secondo luogo,valorizzare i prodotti attraverso intese mirate con la grande distribuzione: 45 supermercati Aeon e 2 supermercati Costco dedicano spazi specifici e “cooking stations” al made in Italy. Infine, la nostra strategia di comunicazione prevede il coinvolgimento di opinion makers e bloggers, così come il rilascio di mappe interattive e di simbologie accattivanti per attirare un pubblico più vasto».
Le prospettive dell’agroalimentare in Giappone sono incoraggianti anche in vista dell’accordo di libero scambio con la UE, che dovrebbe essere firmato a inizio 2018. Nel frattempo, alcuni dossier bilaterali sono stati sbloccati (dalla carne bovina alla Bresaola della Valtellina IGP), e alcuni prodotti tipici italiani anticipano i contenuti della futura intesa (il Prosciutto di Parma DOP ha ottenuto per primo la tutela secondo il diritto giapponese).
Fonte: Il Sole 24 Ore