Vino bianco di Valdobbiadene venduto come champagne Moèt & Chandon. Con tanto di etichetta riprodotta e stampata a Napoli, per un prezzo sul mercato di oltre 40 euro a bottiglia. Stavolta i falsari per professione avevano individuato un settore in grado di fruttare una montagna di denaro: quello vinicolo. La Guardia di Finanza di Padova ha sgominato questa holding del falso e denunciato otto persone. Intanto il Sistema Prosecco (che riunisce i tre consorzi Prosecco DOP, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOP e Asolo Prosecco DOP nell’attività di tutela) precisa in merito all’utilizzo del termine Prosecco da parte degli organi di stampa per definire uno spumante.
“Sono indignato di fronte al fatto che si usi ogni pretesto per parlare di Prosecco, anche a sproposito. Come oggi. Ancora una volta la nostra Denominazione viene tirata in ballo da chi ne parla senza cognizione di causa, senza consapevolezza del danno enorme generato nei confronti di un sistema produttivo virtuoso e soprattutto senza pagarne le conseguenze”. Con queste parole il Presidente del Consorzio di tutela della DOP Prosecco, Stefano Zanette, ha commentato la falsa notizia di oggi secondo la quale vi sarebbe stato Prosecco dentro alle bottiglie di “Moet & Chandon” contraffatte sequestrate dalla Guardia di Finanza nel padovano e vedono coinvolto non un produttore di Prosecco ma un personaggio ben noto alle forze dell’ordine, già alla sbarra nel 2007 per truffa e contraffazione di altri beni.
Sia chiaro una volta per tutte – prosegue Zanette – che il Prosecco – per definizione – è solo quello certificato ovvero che ha richiesto e ottenuto il contrassegno di Stato emesso dalla Zecca. Quindi il vino sequestrato non può in alcun modo essere identificato con il Prosecco che è una denominazione e non una varietà”. Il Presidente Zanette rivolge quindi un accorato appello in particolare agli Organi di Informazione affinché si premurino di verificare esattamente i termini da utilizzare nell’affrontare qualunque questione che rimandi al Prosecco, ricordando che si tratta di una delle più importanti denominazioni del mondo.
“In virtù del mio ruolo non solo di presidente della Doc Prosecco ma anche della Società consortile a responsabilità limitata che opera a tutela della tre denominazioni e dei relativi territori di produzione: Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOP, Asolo Prosecco DOP e Prosecco DOP, ho conferito immediatamente mandato ai nostri legali di ricorrere alle vie legali contro chiunque usi informazioni non corrette diffamando un prodotto di eccellenza del made in Italy”.
Fonte: Consorzio di tutela del Prosecco DOP