Puntare sull’innovazione e sulla qualità delle filiere agroalimentari italiane è stata la vision che ha accompagnato McDonald’s Italia negli ultimi anni, definendone sempre più il ruolo di partner strategico dell’agricoltura nazionale.
Qualità e origine delle materie prime sono diventate un punto cardine dell’offerta facendo incontrare per la prima volta una grande azienda multinazionale con le eccellenze storiche del Food tricolore. Per realizzare questo percorso McDonald’s ha scelto come partner Fondazione Qualivita – dal 2002 impegnata nella valorizzazione dell’agroalimentare di qualità in costante contatto con le filiere – affinché fossero sviluppate progettualità per promuovere e incentivare il consumo dei prodotti a Indicazione Geografica italiani nel proprio canale ristorativo.
Una partnership pluriennale che ha permesso a McDonald’s di costruire anche un rapporto con il mondo dei Consorzi di tutela DOP e IGP, da sempre interessati a promuovere le loro eccellenze anche in canali emergenti come quello della ristorazione informale. Una collaborazione che ha permesso a Qualivita di utilizzare il grande pubblico degli oltre 570 locali della catena per valorizzare efficacemente la distintività delle produzioni, specialmente verso i giovani, vero target di interesse per i prodotti DOP IGP italiani.
Valorizzare il made in Italy certificato
In pochi credevano che fosse possibile che McDonald’s si potesse rapportare con filiere così complesse come le quelle del made in Italy di qualità, così come nessuno si aspettava che DOP e IGP avessero qualcosa da guadagnare da una multinazionale. In realtà il percorso McDonald’s-Qualivita-IG si è inserito e ha supportato in maniera naturale il nuovo processo che negli anni ha affermato valorizzazione e utilizzo di ingredienti d’eccellenza come scelte obbligate per soddisfare una domanda sempre più informata, consapevole ed esigente: un nuovo approccio ai consumi che ha progressivamente toccato tutta la cultura alimentare ed enogastronomica del nostro Paese, e in particolare le nuove generazioni. Grazie anche a questo percorso, McDonald’s è ormai da anni un partner solido del comparto agroalimentare nazionale: l’80% delle materie prime proviene infatti da aziende italiane da cui ogni anno vengono acquistate circa 80.000 tonnellate di prodotto per un corrispettivo a valore di oltre 200 milioni di euro.
La collaborazione con i Consorzi DOP IGP
All’interno di questo scenario, McDonald’s ha intrapreso anche un’ulteriore via, ormai decennale, di valorizzazione dell’agroalimentare italiano: a partire dal 2008, quando l’azienda decide di stringere un accordo con il Consorzio del Parmigiano Reggiano con l’obiettivo di creare un nuovo panino: il “280 gr al Parmigiano Reggiano DOP”. Per la prima volta un prodotto DOP entra così nell’assortimento di McDonald’s, seguito a breve da altri prodotti certificati che entrano a far parte in modo permanente o per periodi di tempo dell’assortimento della catena. Nel giro di qualche anno arrivano ad esempio lo Speck Alto Adige IGP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP, l’Asiago DOP, il Pecorino Siciliano DOP e altri prodotti impiegati sia negli store italiani che in quelli stranieri. Momento cruciale di questo percorso è il periodo 2013-2016, quando all’interno dell’operazione McItaly, l’azienda collabora con i Consorzi Coalvi per la Carne Piemontese e il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP (razze Chianina, Romagnola e Marchigiana), rendendo accessibile a una larga parte della popolazione italiana un prodotto di nicchia. Elemento di successo di tutte le attività promozionali, sono le campagne di comunicazione realizzate da McDonald’s, in accordo con i Consorzi, con l’obiettivo di valorizzare la certificazione DOP o IGP del prodotto ed il relativo marchio. L’importante pianificazione media messa a disposizione dall’azienda ha garantito una diffusione dei marchi di qualità senza precedenti. La collaborazione con i Consorzi, con il supporto di Fondazione Qualivita, è ormai diventata una pratica consolidata per McDonald’s Italia, capace di riscuotere un successo sempre crescente. L’esempio più recente è quello rappresentato da My- Selection, la linea di Burger Premium lanciata nel 2018 per la quale in pochi mesi sono stati utilizzati 12.500 kg di Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, 4.170 kg di Aceto Balsamico di Modena IGP e 60 tonnellate di Provolone Valpadana DOP, per un valore di oltre 10 milioni di euro, a testimonianza ulteriore anche della maturità del consumatore italiano nel saper distinguere il valore degli ingredienti di qualità legati al territorio. Un percorso imprenditoriale in progress che sostiene l’utilizzo e la conoscenza dei prodotti agroalimentari di qualità italiani nelle diverse tipologie di menù e ne valorizza le caratteristiche distintive presso gli 850.000 consumatori giornalieri. A spiegare come e con quali risultati è l’Amministratore delegato di Mc- Donald’s Italia, Mario Federico.
Negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale gli investimenti dell’azienda sulle produzioni agroalimentari nazionali, qual è oggi l’impatto di McDonald’s sull’agricoltura italiana?
Il sostegno di McDonald’s al comparto agroalimentare italiano rappresenta un impegno di lunga data e in forte e costante crescita negli ultimi anni: oggi infatti l’80% delle aziende che ci forniscono materie prime alimentari ha sede in Italia. Da queste aziende acquistiamo ogni anno circa 80.000 tonnellate di prodotto per un valore di oltre 200 milioni di euro. Qualità e provenienza sono infatti due degli elementi chiave del nostro lavoro e rappresentano uno dei motivi per cui consideriamo la scelta di ogni singolo fornitore un processo fondamentale, che richiede grande attenzione e che deve partire sia dall’eccellenza di prodotto che da quella di processo. Il dialogo con le aziende con cui lavoriamo però non si limita a un semplice accordo di fornitura, anzi si evolve, e con il passare del tempo arriviamo spesso alla creazione di vere e proprie partnership che portano allo sviluppo congiunto di nuovi prodotti o iniziative finalizzate ad affrontare insieme nuove e interessanti sfide di mercato.
Grandi numeri, ma non solo. Negli ultimi anni l’impegno a utilizzare materie prime di qualità DOP e IGP è stato costante e ha rivestito un ruolo strategico. Il binomio Indicazioni Geografiche – McDonald’s Italia è già una storia di successo?
Sì, in effetti si tratta di una storia di successo cominciata dieci anni fa, quando nel 2008 abbiamo deciso di stringere un accordo con il Consorzio del Parmigiano Reggiano con l’obiettivo di creare un nuovo panino, il 280gr al Parmigiano Reggiano DOP. Nel 2013 invece abbiamo iniziato la collaborazione con i Consorzi che certificano e tutelano le carni pregiate italiane, grazie alla quale, nel corso dei tre anni successivi, siamo riusciti a sostenere gli allevatori italiani con forniture importanti che ci hanno permesso di servire circa 9.000.000 di panini e di diffondere un’eccellenza territoriale. L’ultimo esempio di collaborazione di questo tipo risale invece proprio a quest’anno, quando abbiamo acquistato altri tre prodotti iconici della tradizione enogastronomica italiana come Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, Aceto Balsamico di Modena IGP e Provolone Valpadana DOP per un valore di oltre 10 milioni di euro in occasione del lancio della nuova linea di prodotti MySelection, realizzata in collaborazione con Joe Bastianich.
Legata al tema della qualità e della provenienza degli ingredienti c’è anche l’esperienza di FattoreFuturo, un progetto pluriennale con cui McDonald’s punta alla valorizzazione delle filiere italiane e delle sue eccellenze scommettendo sui giovani. Come si è arrivati a un progetto che di fatto supporta il rinnovamento generazionale del comparto agroalimentare italiano?
Fattore Futuro è un progetto di grande valore nato con l’obiettivo di accompagnare e aiutare i giovani agricoltori nello sviluppo delle loro aziende. Con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, abbiamo offerto ai 20 giovani agricoltori italiani selezionati un contratto di fornitura triennale con McDonald’s Italia, che non è solo sinonimo di una stabilità di fornitura, ma anche l’opportunità di diventare parte di una filiera complessa e organizzata. Un’iniziativa in cui crediamo fortemente e che riteniamo virtuosa, perché ci permette di premiare alcuni esempi di giovani imprenditori che investono in progetti all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie e della tutela ambientale. Siamo quindi davvero orgogliosi dei risultati e dei rapporti instaurati nel corso di questi anni di collaborazione con loro e proprio per questo abbiamo deciso di rinnovare il progetto, per dare continuità al percorso di valorizzazione delle piccole e medie imprese che operano in maniera sostenibile e innovativa per la crescita del comparto agroalimentare italiano.
Investimenti e collaborazioni che danno valore all’eccellenza italiana e che delineano una strategia di lungo periodo. Quali sono gli step futuri di questo percorso di valorizzazione del made in Italy?
Il nostro percorso di valorizzazione dei fornitori e dei prodotti provenienti dal territorio italiano non si concluderà qui, anzi, continueremo a lavorare in questa direzione anche negli anni a venire. McDonald’s crede fortemente nell’Italia e continuerà a investire in questo Paese. Basti pensare che chiuderemo il 2018 con venti ristoranti in più rispetto alla fine dell’anno scorso e assumeremo complessivamente circa 1.000 nuove persone su tutto il territorio nazionale. Questi progetti di espansione non possono che svilupparsi in parallelo al nostro crescente impegno nei confronti dei numerosi fornitori locali, con cui collaboreremo sempre di più per continuare a offrire prodotti di qualità e soddisfare così le esigenze dei nostri clienti che ogni giorno visitano gli oltre 570 ristoranti McDonald’s italiani.
a cura di Geronimo Nerli
Fonte: Consortium 2018/01
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