Qualità certificata del prodotto erogato, maggiore impiego della tecnologia smart e offerta personalizzata. Sono questi i tre asset di base che consolidano un fenomeno in costante crescita. Stiamo parlando del consumo di caffè mediante il distributore automatico, che nel momento della colazione raggiunge il suo picco e attira 25,3 milioni di italiani. Questo il dato comunicato da uno studio del Censis. A ciò va poi aggiunto un’altra analisi di settore, stavolta promossa da Confida in partnership con Accenture, in base alla quale in Italia, nel 2018, delle 6 miliardi di tazzine bevute, 2,8 miliardi sono acquistate direttamente presso le vending machine, con una variazione di crescita rispetto ai dodici mesi precedenti pari all’1,68 per cento.
Andando, quindi, ad analizzare le ragioni di questa passione per il caffè al distributore, emerge in primis l’aspetto qualitativo. Secondo, infatti, i dati riportati dalla stessa Confida, l’85% del volume di caffè è in grani nel momento in cui viene posizionato all’interno del distributore. Qui viene custodito all’interno di campane sottovuoto usate per garantire alla materia prima qualità e freschezza. Il processo di macinazione avviene nel momento in cui il consumatore effettua l’ordine.
A garantire la qualità del prodotto erogato, inoltre, è la certificazione Tqs Vending promossa sempre da Confida in collaborazione con l’ente CSQA Certificazioni che definisce i requisiti e standard qualitativi superiori a quelli di legge. Ma non solo, con questo attestato si pone la fiducia anche sul controllo dell’igiene del caffè, della manutenzione e della sanificazione della macchina. Parametri a cui si aggiungono anche quelli relativi alla corretta etichettatura alimentare, ai controlli microbiologici sui prodotti freschi, nonché ad assicurare un intervento entro le 8 ore dal gusto dichiarato e verificato all’interno della macchina.
«Le vending machine di nuova generazione, attraverso l’uso della tecnologia digitale e degli schermi touch permettono di offrire un prodotto personalizzato – afferma Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA. Mixando infatti gli ingredienti di base, come, per esempio, caffè, latte, cacao, topping e granelle, si può comporre la propria bevanda a piacimento. In questo modo veniamo incontro anche ai gusti dei nuovi consumatori che gradiscono bevande gourmet».
Il distributore attira gli italiani a colazione anche per la sua elevata componente tecnologica che permette di personalizzare il breakfast. Per ribadire il concetto, i responsabili di Confida, nei giorni dal 3 al 9 maggio scorso e in concomitanza con la Milano Food City, hanno allestito due modelli di macchine ad alto contenuto innovativo e con elevato grado di interattività con il pubblico. Una sorta di esame sul campo per intercettare una fetta più ampia di consumatori.
Due quindi le vending machine che sono state installate a Milano, presso la sala interna di Palazzo Bovara (Corso Venezia, 51). Peculiarità dei due distributori: permettere a chiunque di scegliere liberamente (e in quel caso gratuitamente) la composizione della propria prima colazione, optando con modalità touch la tipologia di caffè, latte, cacao, topping e granella. Una soluzione personalizzata che, quindi, ha mirato a fare breccia soprattutto sul target di consumatori più giovani, in generale non troppo abituato a bere il caffè espresso preferendo la modalità `extra large’ in stile Starbucks.
I due distributori, inoltre, oltre alla personalizzazione della colazione, sono in grado di veicolare maggiori informazioni attraverso lo schermo, sul quale, dove avere indicato il tipo di bevanda, compaiono i nomi degli ingredienti e la presenza di eventuali allergeni. Il progetto si è poi accompagnato anche da un eco compattatore posizionato accanto alle macchine automatiche. Questo raccoglitore ha permesso di compattare gli oggetti di servizio utilizzati a fine consumo (palette e bicchieri di plastica), dando dimostrazione al consumatore di come sia semplice contribuire alla raccolta idonea dei materiali di rifiuto. Inoltre, questi compattatori sono dotati di sistema cashless (che funziona con chiave ricaricabile), tramite il quale è permesso al consumatore di recuperare una ‘cauzione’ ogni volta che depone correttamente nella fessura t’imballo o oggetto di scarto.
Fonte: FOOD