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Il semaforo nutrizionale potrebbe accendersi anche in Francia. A Parigi fa discutere la proposta del ministro della salute Marisol Touraine di introdurre una «etichetta nutrizionale semplificata» ispirata a uno studio che consiglia l’uso di cinque colori (verde, giallo, arancione, rosa e rosso) per indicare il livello dì salubrità dei prodotti alimentari «industriali», con l’esclusione, cioè, di prodotti «artigianali» e ortofrutta. Il ministro procede con cautela, sa che c’è un regolamento Ue del 2011 che ha uniformato le etichette di tutta Europa, ammettendo deroghe solo su base volontaria. E il sistema francese «sarà volontario», assicura Touraine, che punta alla storica spaccatura dell’industria alimentare
sul tema per guadagnare quanti più marchi alla sua causa. Il primo paese a sfruttare le possibilità offerte dal regolamento del 2011 in tema di sistemi nazionali di etichettatura è stato il Regno Unito, che ha adottato la sua etichetta a semaforo da un anno, ma rischia di subire una procedura di infrazione da parte della Commissione Ue. Paradosso francese, il governo di Parigi si è sempre battuto insieme all’Italia contro l’adozione del «semaforo» di Londra. Un sistema, si è fatto notare a Bruxelles, volontario solo sulla carta poiché è il riferimento della totalità delle catene di distribuzione britanniche. L’Ania, che rappresenta l’industria alimentare francese, ha già bocciato l’idea della Touraine, sostenuta invece dalle associazioni dei consumatori. Lo scontro è appena cominciato, la proposta verrà discussa nel dettaglio a settembre.