Il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano DOP chiede nuovamente la rimozione delle norme che consentono la circolazione di prodotti di imitazione e caratterizzati da elementi di “italian sounding”. “La scoperta di segatura di legno in una confezione di formaggio duro grattugiato made in Usa e venduto come “parmesan” conferma che i consumatori statunitensi continuano ad essere esposti a rischi di frodi e contraffazioni che vanno assolutamente rimossi nell’ambito dei negoziati TTIP tra Unione Europea e Usa, consentendo di eliminare anche i danni che continuano a riversarsi sui produttori di Parmigiano Reggiano DOP a causa di imitazioni e richiami alla denominazione originale che generano confusione e sospetti tra i consumatori d’oltre oceano”.
Così il Consorzio del Parmigiano Reggiano scende in campo all’indomani della scoperta, da parte della FDA (Food and Drugs Administartion, ente governativo degli Usa che si occupa della regolamentazione degli alimenti e dei farmaci) di cellulosa in confezioni di formaggio duro statunitense grattugiato, scoperta evidenziata in un servizio giornalistico dell’agenzia Bloomberg dei giorni scorsi che ha portato il caso all’attenzione dei media e dei consumatori sulla presenza eccessiva di cellulosa – definita “segatura di legno” – oltre i limiti della normativa consentita negli Stati Uniti. “Una situazione – spiega il Consorzio – che in alcun modo si può verificare con il ricorso ad autentico Parmigiano Reggiano DOP, perché l’uso della denominazione comporta proprio l’uso esclusivo del nostro formaggio e l’assenza di qualsiasi additivo e coadiuvante”.
Fonte: Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano DOP