Modena Qui
Dopo Parmigiano Reggiano e Aceto balsamico, tocca all’oro rosso di Modena. Pure il Lambrusco deve difendersi dalla piaga della concorrenza sleale, che, dettaglio preoccupante, avviene in Spagna, ovvero nello spazio comunitario. Tanto da stupire pure Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento e il primo a diffondere la notizia a Il Sole 24 Ore. In Spagna, alcuni produttori hanno registrato all’ufficio brevetti governativo, l’Oepm (Oficina española de Patentes y Marcas), i marchi Lambrusco Antico Casato e Lambrusco Emilia Canottieri. Attenzione: non è impossibile, per un’azienda iberica, mettere in commercio bottiglie di lambrusco. Per cui, dice la normativa dell’Ue, il ciclo produttivo deve concludersi nella zona storica di produzione; ma l’imobottigliamento può avvenire in qualsiasi Stato membro. Il nocciolo della questione è allora un altro: «La denominazione di origine, specie se accompagnata da quella del vitigno, è proprietà intellettuale dello Stato membro, è patrimonio degli italiani tutti», spiega Ermi Bagni, direttore del Consorzio di tutela. «Non può entrare in grado di giudizio E prova fare pressione sulla Commissione Ue un marchio commerciale privato». In altre parole: le suddette aziende possono, ad esempio, produrre bottiglie chiamate Antico Casato, specificando a parte che si tratta di Lambrusco Igt. Ma non possono privatizzare la denominazione Lambrusco, con il chiaro obiettivo, tramite la registrazione, che altri ne facciano uso nella penisola iberica. «Lo stesso ufficio marchi aveva accolto il ricorso presentato come Consorzio di tutela dei Vini Emilia», spiega Bagni. «I produttori si sono però rivolti a un tribunale amministrativo, e a gennaio hanno ottenuto incredibilmente ragione. Ma noi non ci arrendamo, andremo a Madrid in secondo grado».
Sullo sfondo, resta il problema dell’autenticità. Ovvero: quello spagnolo è vero lambrusco, o semplice rosso frizzante? A parte la via giuridica, c’è la via politica. Il coinvolgimento di De Castro mira a fare pressione sull’esecutivo comunitario, e in particolare sul commissario competente, il romeno Dacian Ciolos. De Castro è stato pure il titolare del Ministero dell’Agricoltura italiano, che ora, «è notizia recentissima, intercederà con quello di Madrid», conclude Bagni.
Un tempo non considerato vino di alta classe, nell’ultimo decennio il Lambrusco è entrato nell’empireo dell’enologia, e non solo italiana. Lo confermano le frequenti recensioni sui media anglosassoni, dal New York Times sino, più recentemente, all’Huffington Post. Lo conferma la quota di export, il 60% dei 180 milioni di bottiglie vendute all’anno. La Spagna ne vale circa 30, di milioni, e quindi oltre 60 milioni di curo. Ma la fama, a volte, ha le proprie controindicazioni.
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