oriGIn promuove il dibattito sul tema delle IG come strumento di sviluppo sostenibile per le comunità rurali negli Stati Uniti.
Nel corso degli anni, le Indicazioni Geografiche hanno generato negli Stati Uniti un’attenzione crescente presso produttori e consumatori. I primi interessati al valore aggiunto legato alle produzioni locali ed allo sviluppo dei territori, i secondi a strumenti trasparenti che li aiutino ad identificare l’autenticità, le caratteristiche e l’impatto dei prodotti che acquistano quotidianamente.
oriGIn stima che esistano oggi negli Stati Uniti almeno 1.000 nomi geografici distintivi che potrebbero beneficiare del titolo di Indicazione Geografica, secondo la definizione dello strumento fornita dall’Accordo TRIPs. Gli Stati Uniti rappresentano, tuttavia, uno dei pochi Paesi al mondo che non si è ancora dotato di un sistema indipendente (sui generis) di riconoscimento e protezione delle Indicazioni Geografiche. Una lista ufficiale di nomi di prodotti americani riconosciuti non è dunque disponibile. Tale situazione non garantisce certo la certezza del diritto.
Sistemi giuridici alternativi sono a disposizione dei produttori, ad esempio i marchi di certificazione, i quali tuttavia non presentano le stesse opportunità di valorizzazione dei prodotti indissolubilmente legati ai territori garantite dai sistemi cosiddetti indipendenti. Questo genera una serie di problemi pratici per i tanti soggetti economici, siano essi produttori, trasformatori o rivenditori, che valorizzano prodotti identificati da nomi geografici distintivi, ed anche per i consumatori. Tra questi: il proliferare di pratiche commerciali fuorvianti, costi di monitoraggio e protezione proibitivi e ostacoli al riconoscimento dei titoli di protezione nei mercati esteri.
Nel complesso, il potenziale delle Indicazioni Geografiche americane in materia di sviluppo rurale, e dunque il loro impatto sull’economia nazionale, è ampiamente inesplorato. E questo in un momento storico in cui il governo federale degli Stati Uniti persegue l’obiettivo ambizioso di un adattamento del “paradigma” in materia di sviluppo, per rispondere efficacemente alle sfide economiche, sociali e ambientali poste dalla sostenibilità.
oriGIn, da tempo impegnata nella riflessione sul legame tra Indicazioni Geografiche e sviluppo sostenibile, ritiene che i tempi siano maturi per promuovere un dibattito pragmatico negli Stati Uniti su questi temi, coinvolgendo le autorità pubbliche e il settore privato. Per dare concretezza a questo obiettivo, lo scorso aprile ha pubblicato un documento dedicato ai nomi geografici distintivi negli Stati Uniti, che rappresenta il primo passo di una strategia più ampia volta a discutere degli strumenti più efficaci per promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità rurali americane in uno scenario post Covid. A questo proposito, sta lavorando all’organizzazione di una conferenza che si terrà a Washington l’autunno prossimo.
oriGIn e i suoi soci sono anche impegnati a sostenere le associazioni di produttori statunitensi negli sforzi volti all’ottenimento della protezione dei nomi geografici distintivi nei mercati esteri dove sono disponibili sistemi indipendenti di protezione, compresa l’Unione Europea.
Il paradigma che guida oriGIn nei suoi sforzi rimane inalterato: più capillare sarà la presenza di Indicazioni Geografiche e di sistemi di regole comuni nel mondo, tanto più forti saranno le singole Indicazioni Geografiche, come prodotti e come sistema.
A cura di Riccardo Deserti (presidente di oriGIn) e Massimo Vittori (direttore di oriGIn)
Fonte: Consortium 2022_02