Il Messaggero
ROMA – Il consiglio dei ministri esamina oggi il decreto-Balduzzi senza gli articoli più discussi. Nelle aranciate sarà raddoppiata la quantità di frutta. Le certezze dei giorni scorsi anno lasciato il campo ai dubbi delle ultime ore. Renato Balduzzi si presenta nel primo pomeriggio in Consiglio dei ministri con un testo asciugato rispetto a quello illustrato ai colleghi di governo due settimane fa. Un testo nel quale – dicono i suoi collaboratori – «viene salvatala filosofia di fondo ma che è aperto a discussioni ed eventuali modifiche». Il ministro, insomma, difenderà il decreto ma (anche per evitare censure sulla copertura economica e sulla costituzionalità) indicherà ipotesi di cambiamento per soffocare le critiche di Regioni, categorie e mondo im prenditoriale. Le proteste e le polemiche hanno lasciato il segno. E infatti uno dei nodi principali, quello dei videopoker, è stato sciolto venendo incontro alle richieste dei concessionari. Dal testo, nella giornata di ieri, è sparitalacontestatissima norma che vietavalapresenza di apparecchi nelraggio di 500 me tri dalle scuole. Al suo posto, verranno dati più poteri a sindaci e prefetti per impedire, a seconda delle circostanze, che le macchinette possano turbare i ragazzi. Si tratta di una inversione di rotta di non poco conto in considerazione del fatto che la restrizione, secondo i produttori, avrebbe comportato la cancellazione dei vi deopoker dalla geografia delle grandi città. Sul resto delle norme anti-ludopatia (patologia che verrà inserita tra le malattie coperte dal servizio sanitario nazionale), però, ai vertici del ministero della salute, hanno tenuto duro. Le pubblicità sui giochi, ad esempio, verranno fortemente limitate, al cinema e in televisione, per evitare, per quanto è possibile, che possano essere viste dai minori spingendoli verso l’azzardo. Anche la tassa sulle bibite è uscita dal testo. Balduzzi tuttavia tenterà di salvarla reinserendola in un secondo momento con alcune limature. Si parla, ad esempio, di modulare il prelievo ammorbidendo l’aliquota sulle bibite considerate meno nocive. Il ministro spiegherà ai colleghi di governo che «le polemiche di questi giorni hanno il merito di aver accesso i riflettori su un problema importante, quello di favorire stili di vita corretti». Al ministero sono consapevoli che la tassa di scopo, che dovrebbe garantire entrate per 250 milioni l’anno, non e gradevole. E non negano i rischi per l’occupazione (si parla di 5milaposti in bilico) e contraccolpi negativi sul gettito. Confindustria, per dire, ha calcolato un impatto negativo di 238 milioni sul Pil e un calo delle entrate a causa del possibile crollo dei consumi. Inoltre, accogliendo una richiesta di Coldiretti, salirà dal 12 al 20%, la quota di sostanze naturali che devono essere obbligatoriamente contenute nei succhi di frutta. Una misura capace di far impennare la produzione di arance. Sempre sul piano squisitamente sanitario, di fondamentale importanza viene considerata la riorganizzazione della libera professio ne degli specialisti all’interno delle mura ospedaliere. L’attività di intramoenia, insomma, sarà profondamente modificata anche se si sta discutendo su come definire il tema delle tariffe massime e minime. Tuttavia resta, per i medici che svolgono questa attività, l’obbligo di rendere completamente tracciabile la propria attività, compresi i compensi, in modo che il fisco possa operare i controlli necessari. Conferma anche per i nuovi criteri di nomina dei dirigenti nelle Asl e negli ospedali. Il governo, intende spezzare il clientelismo politico che spesso ha orientato le scelte. E dunque il pacchetto di norme punta a valorizzare curriculum «a prova di bomba». Confermata anche la novità che riguarda i farmaci innovativi: con la legge si obbligano le Regioni a rendere disponibili i medicinali innovativi subito dopo l’approvazione centrale in modo da non danneggiare i pazienti con ritardi di mesi che variano da Asl ad Asl. Via libera alla rivoluzione dell’assistenza di base, con l’obbligo per i medici di consorziarsi (in 5 o 6 unità) per garantire il servizio 24 ore su 24 e ridurre la pressione sugli ospedali. Si punta, in questo senso, a un taglio del 15 % delle file al pronto soccorso nei fine settimana. Su questa riforma, che secondo i collaboratori di Balduzzi offrirà ai cittadini più servizi (visite specialistiche e diagnostica), erano pio vute dalle Regioni obiezioni legate ai possibili maggiori costi, che però dovrebbero essere state superate. In Lombardia ed Emilia Romagna, le sperimentazioni sugli ambulatori h24 sono già partite e ieri sera il governatore del Lazio Renata Polverini ha parlato di un decreto già pronto che dovrebbe far decollare la riforma in 5 circoscri zioni. Un altro capitolo impor tante, quello relativo al fascicolo elettronico contenente tutti i documenti sanitari sul cittadino, è confermato mapotrebbe confluire nelle misure sulla muova carta di identità elettronica. Soppressione certa, come anticipato nei giorni scorsi, per l’articolo 6, quello relativo al piano di riforma dell’autosuffïcienza, giudicato troppo problematico sia dalle Regioni, sia dai medici. Probabilmente sarà trasformato in un disegno di legge autonomo concordato con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.