Ottopagine
L`eccellenza della castagna marchiata “Igp” è stata celebrata a livello nazionale su Rai Uno, nel corso della trasmissione di approfondimento sul mondo rurale “Linea Verde” solo domenica scorsa, quando si è segnalata come una minaccia per il futuro la piaga del cinipide (che ha ridotto dell`80 per cento la produzione di castagne nella zona). Rispetto al rischio di veder compromessa questa risorsa economica, il territorio ha deciso di mobilitarsi. “Nessuno più dei castanicoltori è in grado di stabilire la cura adatta per contrastare il cinipide, perché sono loro che lavorano la terra”, spiega il sindaco Ferruccio Capone. “Se la strategia di uscita dalla crisi arriverà dagli operatori, ci sarà da fidarsi”. Le proposte dei produttori sono state presentate lunedì. Non riguardano l`applicazione di protocolli farmaceutici, per contrastare l`attacco degli insetti in questione, ma l`adozione di metodi che in agricoltura vengono considerati desueti e arcaici. Il metodo suggerito dai castanicoltori, insomma, guarda a un ritorno al passato, e il vademecum prodotto dalle cento aziende promuove l`applicazione di regole che la chimica aveva ormai accantonata. “Il protocollo per neutralizzare il cinipide galligeno è stato pienamente appoggiato dall`amministrazione, in quanto prevede la potatura della pianta con ascia, con il vecchio metodo, il trattamento con il piretro, un trattamento diverso del sottobosco per evitare lo stress, ma soprattutto evitare l`uso di insetticidi”, continua Capone, che conferma la convergenza anche delle associazioni di categoria e dei rappresentanti del Gai e dell`ente montano di riferimento.