Circa 100 milioni e 600mila euro. E’ la cifra dell’impatto economico avuto dalla produzione di vino 2018 in provin- cia di Lecce che guadagna così il secondo posto della classifica regionale. Il podio, con soli 200mila euro di differenza, se lo prende Taranto. Ma Lecce doppia i dati della provincia di Brindisi – che si ferma a poco meno di 56 milioni di euro di produzione – e quintuplica i risultati di Bari che per la stessa annualità ha prodotto vino per 18 milioni di euro. Sono i risultati di Qualivita – Ismea 2019 – sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP, IGT e STG.
“I prodotti a indicazione geografica, per la reputazione che si conquistano sul mercato, sono i naturali portatori dei più qualificanti attributi che definiscono tale identità distintiva: tradizione, gusto, tipicità, legame col territorio di origine, sicurezza, traccia- bilità. Questi attributi – scrive nella presentazione del Rapporto il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello – hanno inizialmente orientato le scelte di un manipolo di consumatori di nicchia, particolarmente sensibili alla qua- lità in un’accezione multidimensionale, ma nel tempo hanno trainato la progressiva affermazione sul mercato delle Ig, quale valore aggiunto costituito da istintività e inimitabilità”. La forza dei prodotti protetti e tutelati, spiega Bor- riello, sta nel contenuto di informazioni che l’indicazione geografica porta con sé quando nel cibo si “ritrovano emo- zioni, sensazioni, esperienze legate a una cultura, una storia, un luogo magari conosciuti durante un viaggio, una lettura, uno spettacolo”.
Nel food, la Puglia registra 12 marchi DOP, 2 STG (speciali- tà tradizionale garantita) e 9 IGP, l’ultimo dei quali, l’Olio di Puglia IGP, è la new entry 2019 insieme al vino Nizza DOP del Piemonte. Nel settore del vino, la nostra regione conta 32 prodotti DOP e 6 IGP. I marchi di origine pro- tetta continuano ad essere uno dei volani dell’economia dello Stivale, con un record che nel 2018 supera i sette miliardi di valore della produzione (calcolato sommando il fatturato alle giacenze della produzione di esercizio e diminuito del valore delle giacenze delle produzioni passate), oltre 14 miliardi di valore al consumo e tre miliardi e mezzo di export.
Fonte: Quotidiano di Puglia