Rush finale per gli incentivi alla promozione del vino sui mercati extra-UE. Il decreto, che dovrebbe riscrivere le regole, approderà la prossima settimana alla Conferenza Stato-Regioni. La partita vale 102 milioni l’anno di soli fondi UE diretti a cofinanziare (al 50%) progetti di promozione presentati da aziende, associazioni di imprese e consorzi del vino, muovendo investimenti per circa 200 milioni l’anno. In realtà, nell’ultimo triennio sono rimasti inutilizzati 50 milioni di fondi UE, vanificando di conseguenza diversi investimenti. Da qui le pressanti richieste della filiera al Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, per rivedere le regole. Si stanno infatti concludendo gli atti delegati ed esecutivi della Commissione europea riguardanti la declinazione e il funzionamento del Piano Nazionale di Sostegno.
Si tratta del documento con le scelte sull’utilizzo del budget di 330 milioni destinato ogni anno al vino italiano. Tra i cambiamenti introdotti dal Mipaaf vanno ricordate: la definizione di un elenco di priorità stabilite a livello nazionale per stilare una graduatoria dei progetti e quella di una «tabella dei costi standard, la revisione al ribasso del costo minimo di un progetto ed infine la ridefinizione delle azioni. «Auspico sul provvedimento -ha detto il ministro Martina- un consenso ampio da parte delle amministrazioni regionali. Ma se non fosse possibile, non escludo, come già avvenuto con il decreto sui diritti di impianto, di adottare le misure anche senza il via libera di tutti gli assessori».
Fonte: Il Sole 24 Ore