Grazie alla lungimiranza di investimenti sull’ottimizzazione delle risorse e sulla realizzazione di invasi per l’accumulo d’acqua la Rucola della Piana del Sele IGP resiste alla siccità del 2024.
L’estate 2024 continua a mietere record negativi per le ondate di calore e la siccità, che hanno messo in ginocchio molte aree agricole in Italia, in particolare nel Meridione. Ma c’è un Sud che si conferma in controtendenza, grazie – si legge in una nota stampa – alla lungimiranza di investimenti sull’ottimizzazione delle risorse e sulla realizzazione di invasi per l’accumulo d’acqua, connessi alla produzione di energie rinnovabili. È quanto avviene nella piana del Sele, una delle zone produttive più fertili d’Europa, in provincia di Salerno, dove ogni giorno sono servite, senza alcuna sofferenza, oltre 11 mila aziende agricole. A confermarlo è Vito Busillo, presidente del Consorzio di Bonifica in Destra del Fiume Sele e presidente del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP.
“L’efficace gestione delle risorse idriche durante i periodi di siccità – spiega Busillo – ha assunto un ruolo di primaria importanza. Il Consorzio di Bonifica in Destra del Fiume Sele è un esempio di eccellenza nazionale, grazie agli investimenti per le vasche di accumulo, che distribuiscono un milione di metri cubi di acqua. Siamo tra i pochi in Italia a riuscirci in maniera così capillare. Assicuriamo un’irrigazione costante, preservando le attività agricole e garantendo una distribuzione adeguata delle risorse anche in periodi climatici difficili, come adesso. Abbiamo un sistema che funziona 18 ore su 24 per 365 giorni all’anno, ad un costo di € 0,65 al giorno per ettaro. Con le vasche di accumulo riusciamo a recuperare 300 mila metri cubi ogni notte, canalizzando acqua che finirebbe sprecata in mare”.
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Fonte: Corriere Ortofrutticolo