«Un grappolo di colline dalla morfologia tormentata e dal paesaggio variegato, regno della biodiversità: le ombre primigenie del bosco accanto a luminosi versanti collinari, disegnati e pettinati a vigneti e frutteti; la selvaggia naturalità delle dirupate rocche, cuore, anima e mitodel territorio». Così Luciano Bertello, intellettuale e infaticabile promotore culturale roerino,descrive il Roero, terra di confine tra Torinesee Cuneese separata da Alba e dalle Langhe dal lento fluire del Tanaro. «Dalle Langhe al Roero è tutto un andar per confini -aggiunge lo scrittore e il critico letterario Giovanni Tesio – Non solo per viti e per vino. Non solo per arneis, favorite e nebbioli. Non solo per rocche e casotti. Non solo per peschie castagni». Ma avverte: «L’identità non simisura nei confini, nello stare dentro iconfini, ma nel saperli attraversare».Ed è proprio con l’idea di attraversare iconfini che domenica e lunedì sessantacantine riunite dal Consorzio di tutela del Roero si presenteranno nel cuore di Bologna,a Palazzo Re Enzo, per la quarta edizione dei Roero Days, evento dedicato a far conoscereil territorio e i suoi grandi vini condegustazioni, seminari e abbinamenti gastronomici. Protagonisti saranno il bianco Roero Arneis e il rosso Roero a base nebbiolo, entrambi DOP ed entrambi con la possibilitàdi inserire in etichetta le dettagliate Menzioni Geografiche Aggiuntive, ovvero l’equivalente dei cru francesi.
«Il Roero sta vivendo un buon momento -dice il presidente del Consorzio, Francesco Monchiero – L’Arneis ha superato i 1000 ettari, con una produzione di 6,5 milioni di bottiglie, e il Roero i 250 ettari,raggiungendo le 500mila bottiglie. Quest’anno abbiamo scelto di presentarci a Bologna per la sua grande tradizione enogastronomica e per la vocazione turistica dell’Emilia Romagna. L’ Italia è il nostro primo mercato, ma Germania, Svizzera,Nord Europa e Stati Uniti hanno un ruolosempre più importante». La sfida è faremergere l’identità dei vini roerini. «Il Roero sta affermando le su ecaratteristiche, slegandosi dal confronto dei nebbioli di Langa». Caratteristiche che nel bicchiere significano vini più fruttati e minerali, tannini più morbidi e dolci grazie alla sabbia che caratterizza i terreni delle colline a sinistra del Tanaro.
I Roero Days bolognesi offriranno l’occasione di scoprire tutto ciò grazie a un programma vivace ed eterogeneo, che vuole accogliere un pubblico diversificato: professionisti del settore, appassionati, curiosi e buongustai. Inoltre, fino al 5 aprile andrà in scena anche la Roero Week, con 150 ristoranti, enoteche e wine bar di tutta Italia che inseriranno nella loro carta dei vini un’area dedicata al territorio roerino con la proposta di almeno tre etichette di Roero Arneis DOP e altrettante di Roero DOP dao rdinare al calice o in bottiglia.
Fonte: La Stampa