Dazi Cina-UE, per gli esperti si tratta di una reazione “morbida”, indagine di un anno senza stop all’import.
Ai dazi europei sulle auto elettriche, la Cina risponde con un’indagine antidumping sulla carne di maiale importata dall’UE. Una misura mirata e ampiamente prevista, in questo nuovo capitolo delle tensioni commerciali tra Pechino e Bruxelles.
L’UE è la principale fonte di importazione di carne di maiale della Cina (anche se, prima dell’annuncio di ieri, le esportazioni europee erano già calate del -16% su base annua nei primi due mesi del 2024).
Spagna, Olanda, Danimarca e Francia i Paesi che rischiano di essere comunque i più colpiti. Secondo i dati doganali ufficiali, nel 2023 Madrid ha esportato prodotti per un totale di 1,5 miliardi di dollari. Pechino doveva rispondere, senza però scatenare una guerra commerciale.
La carne di maiale è una piccola parte degli scambi: l’anno scorso la Cina ha importato beni dall’UE per 282 miliardi di dollari. Da Bruxelles la Commissione europea annuncia che “interverrà se necessario per garantire che l’indagine sia pienamente conforme alle regole”.
“Le guerre commerciali non fanno bene a nessuno, soprattutto per quanto riguarda i prodotti agroalimentari”, dice il ministro spagnolo dell’Agricoltura Luis Planas. Il periodo di indagine va dal 1° gennaio al 31 dicembre dello scorso anno, mentre il periodo di valutazione del danno industriale copre quattro anni, ha dichiarato il Ministero del Commercio di Pechino, che dice di aver agito in risposta alla richiesta dell’Associazione degli agricoltori cinesi. I quali hanno accusato l’industria europea di aver beneficiato di sussidi governativi: le stesse accuse che europei e americani hanno rivolto all’industria automobilistica cinese.
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Fonte: La Repubblica