Il primo caso di peste suina in un cinghiale a Varese Ligure, preoccupa gli allevatori della vicina provincia di Parma. Ma anche a Piacenza sono in allarme.
La scoperta del caso numero 11 di peste suina in Liguria. Il primo nello Spezzino, a Varese Ligure, al confine con la provincia di Parma, riaccende i riflettori sull’espansione dell’emergenza.
Quella di un contagio che si muove ovviamente ignorando ogni confine amministrativo e va a insidiare, oltre la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, anche l’Emilia-Romagna. Il cuore della produzione italiana di qualità.
Basta ascoltare le parole allarmate del Consorzio del Prosciutto di Parma al Secolo XIX per comprendere l’entità dell’allarme: “Il diffondersi della peste suina africana genera profonda preoccupazione lungo tutta la filiera di cui il Prosciutto di Parma DOP fa parte. Allarmano le conseguenze che questo virus ha sulla salute degli animali, nonché gli influssi produttivi che possono derivare da una drastica riduzione della materia prima”. Il Consorzio raggruppa i produttori di un’eccellenza italiana apprezzata e comprata in tutto il mondo.
Parlare di preoccupazione è riduttivo, perché le conseguenze dell’emergenza hanno già iniziato a produrre ripercussioni pesanti: “È soprattutto sull’export del nostro prodotto – spiega ancora il Consorzio – che le conseguenze si stanno facendo sentire in modo estremamente rilevante: la chiusura di alcuni mercati esteri strategici (Giappone e Cina) ha generato perdite commerciali ed enormi danni alle esportazioni, delineando un quadro ancor più problematico”.
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Fonte: Il Secolo XIX