E’ tornato il sereno nei boschi dei Marroni del Monfenera IGP, sulla Pedemontana trevigiana. La vespa buona (Torymus sinensis) ha avuto la meglio sulla sua antagonista cattiva, la micidiale Dryocosmus kuriphilus, chiamata anche cinipede galligeno che sembra sostanzialmente debellato, grazie anche all’intervento del Servizio fitosanitario della Regione Veneto e dell’Università di Padova.
Le piante sono tornate cariche di marroni, dopo alcuni anni di drammatica carestia. Sorridono i produttori, animatori della grande e lunga Festa dei Marroni del Monfenera Igp a Pederobba (TV), uno degli eventi più popolari ad essi dedicato. Stando alle previsioni, quest’anno la produzione potrebbe superare i 600 quintali. Ancora un piccolo balzo e si arriverebbe alla piena produzione, registrata nelle migliori stagioni. “Veramente un eccellente raccolto, commentano a OPO Veneto, organizzazione di produttori ortofrutticoli con sede centrale a Zero Branco (Treviso). Marroni, abbondanti sani e particolarmente dolci”.
Sono soltanto leggermente più piccoli di calibratura rispetto allo standard ottimale. La ricchezza di prodotto significa spesso ridimensionamento della grossezza. Ci sono, a questo punto, tutte le premesse per un rilancio alla grande della castanicoltura sul Monfenera, estremità orientale del Gruppo del Grappa, in territorio trevigiano, dove la castanicoltura è documentata sin dal Medioevo.
Fonte: OPO Veneto