Sono lo 0,4% delle aziende italiane sono energivore, ma impiegano 45omila addetti e rappresentano un quinto dei consumi energetici nazionali. Report Cerved: stipulare un contratto di acquisto a lungo termine di energia verde (Ppa) permetterebbe di spendere 2,6 miliardi di euro in meno tre anni.
Uno strumento vantaggioso per le imprese, dal punto divista economico e di rating. Un volano per la diffusione delle rinnovabili. Un meccanismo di “assicurazione” per chi realizza l`impianto, che così si garantisce un compratore dell`energia a un prezzo sufficiente a ripagarsi l’investimento e ottenere un profitto. Sono triplici i vantaggi dei Ppa (Power purchas e agreement), contratti di acquisto a lungo termine di energia elettrica rinnovabile a un prezzo definito.
Secondo stime di Cerved, che il Sole 24 Ore del lunedì è in grado di anticipare, se le 3.715 imprese energivore italiane – che consumano da almeno GWh all’anno fino a oltre 100 – sottoscrivessero un Ppa, potrebbero risparmiare oltre 2,6 miliardi di euro nei prossimi tre anni se il costo dell’energia si stabilizzasse e quattro miliardi se continuasse a salire(si veda il grafico in alto per i tre scenari in base ai possibili trend del prezzo dell’energia al 2025).
“Abbiamo stimato il totale dei consumi energetici di tutte le imprese energivore italiane in 56.1 terawattora, tenendo conto di una serie di parametri – come le dimensioni e la quota assorbitile dal fotovoltaico di ciascun settore -, abbiamo calcolato che il 17,5%, ovvero 9,3 TWh, potrebbe essere approvvigionato tramite Ppa”, spiega Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved.
L’identikit delle imprese: le aziende energivore rappresentano lo o,4% delle imprese italiane, ma generano 40 miliardi di valore aggiunto (6%), impiegano quasi 45omila addetti e rappresentano un quinto dei consumi energetici nazionali (18%).
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Fonte: Il Sole 24 Ore