L’accreditamento è uno strumento, riconosciuto a livello europeo e internazionale, in base al Regolamento Comunitario n. 765 del 2008 che ha fissato le regole sul suo esercizio in tutti i paesi Ue. In Italia è stata designata come ente di accreditamento Accredia, un’associazione privata senza scopo di lucro che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un’attività di interesse pubblico, a garanzia delle istituzioni, delle imprese e dei consumatori. Cosa fa Accredia? Controlla i controllori: il suo compito infatti è quello di attestare la competenza degli organismi di certificazione e dei laboratori a svolgere valutazioni della conformità di prodotti, servizi, processi, sistemi di gestione e professionisti. Queste valutazioni sono svolte secondo standard nazionali e internazionali di riferimento applicabili in tutti i Paesi del mondo.
In Italia la sicurezza dei prodotti alimentari oggi poggia su 4 pilastri: i sistemi ispettivi e di contrasto alle sofisticazioni e contraffazioni che fanno capo sia al Ministero della Salute che al Mipaaf, hanno un forte elemento di supporto nelle certificazioni accreditate; le certificazioni che, imponendo disciplinari di comportamento e standard qualitativi elevati, spingono al rispetto di norme precise; una rete fitta e complessa di laboratori di prova oggi attivi nell’ambito dell’autocontrollo alimentare in grado di effettuare ogni anno milioni di prove e controlli; l’azione degli organismi di certificazione abilitati a certificare la corretta adozione e implementazione, da parte delle imprese, dei requisiti previsti dai disciplinari tecnici o dai Regolamenti comunitari.
Nel 2015 sono state circa 13.400 le giornate impegnate dai 500 ispettori Accredia per la verifica dei 1.629 organismi di certificazione e ispezione e laboratori di prova e taratura. Ogni organismo o laboratorio riceve ogni anno una media di 8 giorni di verifica. I settori del biologico e del food di qualità sono tra i più controllati. Sono 14 gli organismi accreditati per il rilascio del marchio Bio, 27 quelli per DOP, IGP e STG, 61 gli ispettori specializzati per le verifiche nel food, 190 le giornate di verifica nel 2015 e 11 le sanzioni comminate negli ultimi 5 anni, tra sospensioni e revoche dell’accreditamento. In più, dallo scorso anno Accredia, insieme a Federbio, ha inaugurato Data Bio, il 1° database in Europa per la tracciabilità delle produzioni Bio, a disposizione di consumatori e imprese, un’opportunità ulteriore per contrastare le frodi, che già conta oltre 61 mila operatori iscritti.
Fonte: La Stampa