La riforma del Regolamento comunitario sulle Indicazioni geografiche potrebbe aprire nuove strade di sviluppo per l’enoturismo, perché nella bozza approvata ad aprile dalla Comagri si ufficializza ai Consorzi anche il compito dello sviluppo del turismo rurale.
Il relatore della bozza è stato l`eurodeputato Paolo De Castro, vicepresidente Comagri, che ritiene l`introduzione della promozione turistica fondamentale per il potenziamento dei flussi di visitatori verso i territori di produzione delle Dop e delle Igp, a tutto beneficio delle aziende e delle comunità che in queste aree vivono.
Se alla fine del lungo iter previsto in sede comunitaria l`inserimento delle competenze turistiche andasse a buon fine, i Consorzi di tutela avrebbero con molta probabilità maggior peso nei confronti del Ministero del Turismo e di Enit.
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Un “Turismo Dop“, potremmo definirlo, che attraverso la promozione e comunicazione delle specificità di un prodotto riesca ad attirare visitatori nei territori di produzione.
Secondo il direttore generale della Fondazione Qualivita, Mauro Rosati, l’introduzione di questo riconoscimento permetterà ai Consorzi di “collaborare concretamente con il Ministero dell`Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, di concerto con le istituzioni di settore come Ministero del Turismo ed Enit, per prendere parte a iniziative di promozione internazionale che possono essere ulteriore leva di crescita molto importante. Un`iniziativa che può dare già nel breve periodo dei riscontri tangibili alle Dop e Igp italiane, in particolare alle filiere di piccole dimensioni”.
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Fonte: Il Corriere Vinicolo