Qual è la percezione dei consumatori americani del cibo italiano? Uno studio commissionato da Cia al Centro Studi Anticontraffazione e allo studio Valdani Vicari & Associati l’ha misurata attraverso l’analisi del web e dei social media per comprendere cosa pensano gli statunitensi, di pizza, pomodori, ricotta, ma anche olio extra vergine e vino, nel Paese dove maggiormente si producono e si consumano più prodotti “Italian sounding”. I risultati parlano da soli, con termini ricorrenti come: “fresco”, “eleganza”, “sorriso”, “perfezione”, “felicità”. Le citazioni del formaggio italiano superano del 3o% quelle dello stesso prodotto “made in France” e sono 1o volte superiori a quelle del prodotto spagnolo. Sull’ortofrutta il distacco è ancora più ampio: le citazioni sono il 45% in più rispetto ai francesi, e 1o volte rispetto agli spagnoli. Anche nell’olio gli italiani svettano:le citazioni dei nostri oli sono 3 volte superiori a quello francese, 6 volte sopra a quelle dell’olio iberico e 1o volte maggiori rispetto al prodotto greco.
“Abbiamo analizzato – spiega Daniela Mainini, presidente del Centro studi anticontraffazione – le interazioni dei consumatori sui social network più utilizzati negli Usa sul tema del Food (Twitter e Facebook), su 224 fonti Internet, (562.302 tweet e 11.899 post), oltre a 4o mila articoli su testate e blog”. “L’ottimo risultato non non basta – ha spiegato Cinzia Pagni, vicepresidente di Cia- anzi, l’Italian Sounding è la dimostrazione che le nostre imprese non riescono a coprire una domanda di made in Italy che cresce. Abbiamo in cantiere un progetto-pilota per “accompagnare” 5o imprese selezionate nel mercato Usa entro 30 mesi. Sia attraverso corner selezionati nella Gdo americana, sia tramite importatori che sono anche distributori. Lavoreremo in Texas e West Coast. Ma anche con una piattaforma e-commerce Cia dei prodotti degli associati e informazioni sui prodotti”.
Fonte: Il Sole 24 Ore