La nascita di un Consorzio per il ricciarello ed il panforte con sede al Santa Maria della Scala. L’iter è avviato e le prossime settimane saranno decisive per una maggiore tutela dei due prodotti “Made in Siena“, anche rispetto alle possibili conseguenze della Brexit.
Lo conferma al “Corriere di Siena” Gabriele Filippini, presidente del Coripanf, l’attuale Comitato di tutela dei due prodotti IGP: “L’iter è partito da tempo – spiega Filippini grazie anche al contributo di Mauro Rosati e Qualivita. La settimana scorsa abbiamo avuto un cda con una prima bozza di statuto da presentare, abbiamo fissato un altro incontro il 5 marzo per un consiglio di amministrazione sarà decisivo per scrivere il futuro di amministrazione decisivo per avviare un percorso così importante. È assolutamente necessario andare avanti perché creare un Consorzio permette di avere una visibilità e un’interlocuzione diversa a tutti i livelli. L’iter non è partito per la Brexit, di certo però la creazione di un Consorzio darebbe maggiore forza per la tutela di questi prodotti. Il mio ringraziamento va anche al Comune di Siena che ha mostrato grande sensibilità fin dai primi passi e dato adeguato sostegno”.
L’idea di Palazzo Pubblico, in particolare, è quella di creare una sede del Consorzio all’interno del Santa Maria della Scala come primo step per quanto riguarda panforte e ricciarello, fermo restando poi la volontà di tenere alta la guardia per quanto riguarda altri prodotti enogastronomici delle Terre di Siena.
“Sulle due IGP Panforte e Ricciarello – sottolinea a questo proposito l’assessore al turismo e commercio del Comune di Siena Alberto Tirelli – stiamo puntando da tempo e stiamo cercando di dare fiducia e sostegno ai produttori. L’idea era quella di costituire all’interno del Santa Maria della Scala una sede del nascituro Consorzio, che credo sia lo strumento operativo che i produttori si debbano dare sia quello, come in questi giorni è stato sollevato da alcuni operatori. All’interno dell’amministrazione comunale e anche attraverso la Camera di Commercio cercheremo di fare quadrato per difendere queste due IGP così preziose e care. I punti interrogativi dopo la Brexit sono tanti, ancora gli schemi di uscita non li conosciamo, il timore è che siano toccati anche altri prodotti tipo vino e olio che pesano molto nel paniere economico della nostra città e della nostra provincia”.
Fonte: Corriere di Siena