Italia Oggi
Revoca dei fondi assegnati e riutilizzo delle risorse statali non spese per le opere infrastrutturali collegate a Expo 2015 e non realizzate. Il tutto per ovviare anche al mancato contributo in conto impianti dei soci dell’evento inadempienti. Lo prevede il maxiemendamento al ddl stabilità depositato dal governo al senato, su cui ieri l’esecutivo ha posto la fiducia. La misura, nelle intenzioni di palazzo Chigi, serve a garantire la tempestiva realizzazione delle infrastrutture considerate indispensabili per l’evento. Qualora, poi, dovessero servire nuovi stanziamenti o correttivi, toccherà al ministero dell’economia provvedere. Il maxiemendamento prevede anche novità in fatto di aiuti agli agricoltori. Viene dato maggiore sostegno alle esportazioni, attraverso un potenziamento degli strumenti di promozione.
Ma anche investimenti previsti dal tavolo istituzionale presieduto dal presidente pro tempore della regione Lombardia. Così, ora, tutti fondi in ballo finiranno in un nuovo apposito fondo, iscritto nello stato di previsione del dicastero dei trasporti, denominato «fondo unico Expo: infrastrutture strategiche di connessione all’Expo 2015»
E sarà attuata con decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ma solo dietro esplicita richiesta del commissario unico Expo. La revoca riguarda opere incluse nell’allegato al dpcm 22 ottobre 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 277 del 26 novembre 2008.