Beverage&Grocery
Marcia inarrestabile quella della commerciale, che è cresciuta rispetto al’anno scorso del 7,3%, attestandosi ad una quota di mercato del 18,1%, che per alcune insegne significa quasi il 30% e per altre solo pochi punti percentuali. Nel 2011, per avere un riferimento, la quota delle private label era del 10,1%. Ma nell’insieme, nelle due giorni di Marca a Bologna i riflettori sono stati puntati sulle magnifiche sorti e progressive della privata label nel pieno della crisi dei consumi, in alcuni casi tornati ai livelli qualche decennio fa. La privata label sembre essere per la distribuzione italiana o di conservo per i consumatori ( che spendono mediamente il 17% in meno che per i prodotti di marca), uno dei pochi appigli sicuri, che non trtadisce ne l’una né gli altri, ma sopratutto costituisce, se sapientemente gestito, una importante leva per saldare le sorti con la rete di Pmi industriali e con il mondo agricolo, che difficilmente ad arrivare a un numero consistente di consumatori.