L’Italia è il primo paese al mondo ad avere online giacenza e movimentazione del vino prodotto. L’obiettivo dichiarato è facilitare la vita all’azienda, ma lo scopo più importante del nuovo registro vitivinicolo dematerializzato è in realtà un altro: sgominare la contraffazione, salvaguardando la stragrande maggioranza di aziende italiane oneste, che operano nel vitivinicolo made in Italy. Già, perché il nuovo sistema serve a tracciare in tempo reale tutte le movimentazioni e a far si che non si verifichino turbative di prezzo. Il registro, infatti, sempre consultabile, sarà un deterrente per chi intende falsificare i registri cartacei, non consoni alla normativa vigente.
Con un solo clic e un solo invio, si sbrigheranno operazioni di comunicazione che oggi richiedono più attività. Come le comunicazioni sulle cessioni di prodotto, quelle agli organismi di vigilanza o le e-mail agli organi di controllo.“Il cambio è epocale, perché dai registri cartacei si passa a un registro unico dematerializzato dell’azienda vitivinicola, che accorpa il registro di carico e scarico e tutte le pratiche enologiche consentite dalla legge”, spiega Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, in prima linea nel testare il nuovo sistema lanciato poco più di un mese fa dal dicastero delle Politiche agricole.
“Al momento siamo in fase sperimentale; le imprese possono andare sul portale Sian e trovare già una pagina dedicata con un registro di prova. Ma il sistema andrà a regime dal 1° luglio, quando sarà obbligatorio per tutte le aziende”, spiega Antonio Amati, direttore generale della divisione It di Almaviva, la società che gestisce operativamente il sistema. Che conferma: “Il registro dematerializzato unifica tutti i registri di cantina (registro di vinificazione, conti speciali, registri di imbottigliamento e di commercializzazione ecc.) in un unico sistema. È l’unico registro del settore vitivinicolo, e consente di protocollare facilmente le entrate, le trasformazioni, le elaborazioni, i trattamenti enologici e le uscite dallo stabilimento o dal deposito”.
Fonte: Italia Oggi