I prodotti alimentari di alta qualità made in Italy vengono sempre più apprezzati nel mondo. E, soprattutto, acquistati. La dimostrazione viene dal 17° Rapporto Ismea-Qualivita 2019 che analizza i dati – relativi al 2018 – delle oltre 800 Indicazioni geografiche del settore cibo e vino DOP e IGP. Un rapporto che mette in luce come questa fetta di economia nel periodo preso in esame abbia superato, per la prima volta, i 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione con una crescita del 6% in un anno, equivalente ad un miliardo in più. Vola l’export che ha superato i 9 miliardi di euro con un incremento del 2,5% sul 2017 grazie ad un comparto che fa leva su oltre 180mila operatori e 285 Consorzi di tutela.
È il settore vinicolo – con una crescita del 7,9% – a fare da traino ad un sistema che rappresenta il 20% del fatturato dell’agroalimentare. Dopo il vino nella speciale graduatoria dei prodotti con più valore alla produzione si posizionano i formaggi con 4,1 miliardi di euro grazie all’eccellenza di Parmigiano Reggiano DOP e Grana Padano DOP. A seguire il Prosciutto di Parma DOP, la Mozzarella di bufala campana DOP, l’Aceto balsamico di Modena IGP e il Gorgonzola DOP. Un andamento che coinvolge positivamente molte Regioni del Bel paese: quella leader è il Veneto con una crescita sull’anno precedente e la conferma di essere la prima Regione con 3,9 miliardi di euro. Al secondo scalino della graduatoria l’Emilia Romagna con 3,41 miliardi e al terzo la Lombardia con 1,96 miliardi. Sopra il miliardo di euro di valore si posizionano anche Piemonte e Toscana.
In particolare nel settore cibo a guidare la classifica sono Emilia-Romagna e Lombardia, con la Campania che conferma buoni risultati. Nel vino, invece, il Veneto traina, seguito da Toscana e Piemonte, però in calo. Buoni andamenti vengono registrati soprattutto da Puglia, Sicilia ed Emilia-Romagna. Per quanto riguarda le Province – secondo lo studio tutte risentono positivamente dell’impatto economico generato dalla filiera alimentare -, Treviso, Parma e Verona guidano la classifica con valori superiori al miliardo di euro. Ma se nel cibo si affermano alcune città dell’Emilia Romagna e della Lombardia in compagnia anche di Udine, Caserta e Bolzano, nel vino fanno da traino Treviso e Verona, seguite da Cuneo e Siena seppur l’area della città del Palio registri un calo.
Fonte: Avvenire