Impatto territoriale: “Nord-Est” supera 10 miliardi di euro, “Sud e Isole” continuano a crescere (+13%). Nuovo indicatore “Peso DOP IGP” evidenzia come in alcune regioni la Dop economy è motore primario per tutto il sistema agroalimentare.
grandi risultati economici delle filiere DOP IGP descritti dal XX Rapporto Ismea-Qualivita si riflettono sui territori in maniera evidente. L’impatto economico della Dop economy, dopo aver subito nel 2020 un ridimensionamento in 13 regioni, torna a crescere in ben 18 regioni italiane e in 10 di queste registra una progressione a due cifre. Un sistema, quello delle produzioni DOP IGP che, al di là della concentrazione del valore nei grandi distretti, è capace di esprimere una ricaduta economica in tutte le province, dal nord al sud Italia.
Le quattro regioni del Nord-Est accrescono il proprio ruolo di traino economico e per la prima volta superano i 10 miliardi (10,6 miliardi di euro) arrivando a rappresentare il 55% del valore complessivo nazionale del settore DOP IGP, con una crescita del +19,1% che va ben oltre il recupero del calo del 2020. Veneto e Emilia-Romagna non solo si confermano le prime regioni in assoluto per valore, ma riportano una crescita rispettivamente del +28% e del +11% sul 2020. Le regioni del Nord-Ovest con 3,8 miliardi di euro segnano un +10,8%, con il contributo principale di Lombardia (+7,2%) e Piemonte (+15,4%), mentre quelle del Centro raggiungono 1,7 miliardi di euro per un +15,5%, guidate dalla Toscana (+18,6%). Ma il dato più interessante riguarda l’area “Sud e Isole”, l’unica a crescere nel 2020 (+7,5%) e nel 2021 con 3,0 miliardi di euro segna un ulteriore +13,2% con valori sempre in ascesa per Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
L’analisi territoriale del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 si arricchisce inoltre di un nuovo indicatore “Peso DOP IGP” che, per ogni regione, esprime l’incidenza del comparto DOP IGP sul totale del settore agroalimentare regionale: ne deriva un quadro che evidenzia come per alcune regioni la Dop economy sia motore primario per tutto il sistema agroalimentare del territorio.
Infine, fra le prime venti province per valore – di cui ben dodici appartengono alle regioni del Nord-Est, a partire dalle prime tre Treviso, Verona e Parma – tutte hanno dati in crescita rispetto al 2020 e in ben 14 casi si tratta di variazioni percentuali a doppia cifra.
Regioni – impatto economico IG
Il Veneto si conferma prima regione con 4,8 miliardi di euro, seguito da Emilia-Romagna con 3,6 miliardi e Lombardia con 2,2 miliardi; con Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono 7 le regioni che superano 1 miliardo di euro di valore generato dalle IG nel 2021, mentre al sud la Campania è la 3° regione nel comparto cibo e la Puglia è la 5° nel settore vino.
Province – impatto economico IG
Treviso guida con 2,2 miliardi di euro, seguita da Verona e Parma entrambe oltre il miliardo di euro. Nel settore cibo, le prime tre province si confermano Parma, Modena e Reggio nell’Emilia ed è forte la presenza di province lombarde (4 fra le prime 10). Nel vino crescite a doppia cifra per quasi tutte le maggiori province a partire dalle prime Treviso, Verona, Cuneo e Siena.
Fonte: Fondazione Qualivita