Il 22 novembre 2022 si è tenuta a Roma la presentazione del Rapporto Ismea-Qualivita 2022, con la partecipazione dell’on. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e di numerosi rappresentanti delle istituzioni, dei Consorzi di tutela, degli organismi di controllo e degli stakeholder del sistema DOP IGP italiano. Un utile momento di incontro e confronto fra i protagonisti del settore, alla luce dei dati aggiornati sulla Dop economy italiana presentati nel corso dell’iniziativa.
On. Francesco Lollobrigida – Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Tutelare le eccellenze agroalimentari del nostro territorio, difendere la loro unicità e territorialità, affermare un modello centrato sulla qualità del prodotto e del lavoro sono al centro dell’impegno del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. L’analisi del XX Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni il made in Italy si dimostri vincente in Italia e all’estero, con numeri in netta crescita rispetto agli scorsi anni. Proprio per questo siamo convinti che la difesa di un modello che mette al centro i produttori e i consumatori possa contribuire a valorizzare ancor di più il prezioso lavoro dei Consorzi e promuovere la Dieta mediterranea, sinonimo di cibo salutare e sicuro. È mia ferma intenzione proteggere le nostre eccellenze, patrimonio della nostra comunità nazionale, e contrastare in ogni sede qualsiasi produzione che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo, fino alle omologazioni alimentari, di cui il cibo sintetico rappresenta la forma più estrema.
Cesare Mazzetti – Presidente Fondazione Qualivita
Di fronte ai rapidi mutamenti che il sistema agroalimentare di qualità italiano si trova ad affrontare, per le imprese e i Consorzi di tutela DOP e IGP appare sempre più necessario avere a disposizione strumenti adeguati ad analizzare le sfide emergenti, così come innovazioni e modelli per intervenire in tempo utile. I dati del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 ci indicano una strada per lo sviluppo delle Indicazioni Geografiche: dobbiamo proseguire con il rafforzamento del Sistema delle IG non solo in sede comunitaria ma anche nazionale per offrire alle aziende uno strumento di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio agroalimentare sempre più competitivo. D’altra parte, siamo convinti che questo studio possa anche costituire una base solida su cui creare un ponte fra ricerca, organizzazioni, Consorzi di tutela e filiere DOP e IGP che intercetti le nuove conoscenze scientifiche sul settore e permetta uno sviluppo sostenibile. Una visione che la Fondazione è determinata a perseguire con forza, a partire dal prossimo “Simposio scientifico filiere DOP IGP” che si terrà a febbraio del 2023.
Angelo Frascarelli – Presidente ISMEA
Il Rapporto Ismea Qualivita ci restituisce un quadro puntuale su un settore che è tornato a crescere energicamente, superando i 19 miliardi di euro di valore alla produzione, facendo perno sul legame fra tradizione, connotazione territoriale e innovazione. Le imprese delle filiere DOP e IGP hanno superato la crisi pandemica e stanno affrontando l’incremento dei costi energetici, con segnali molto positivi sul fronte delle esportazioni ed anche dei consumi interni. Questi dati ci confermano che la distintività è la leva di successo dell’agroalimentare italiano, anche in un periodo di grandi crisi e cambiamenti come quello attuale.
Cesare Baldrighi – Presidente oriGIn Italia
I dati in crescita del nuovo Rapporto Ismea-Qualivita 2022 aiutano ancora una volta a consolidare il sistema dei prodotti di qualità DOP IGP italiano in un contesto di profondi cambiamenti. Segnato dalle emergenze legate ai costi dell’energia, delle materie prime e delle condizioni climatiche, il settore è in cerca di risposte importanti dalla Riforma europea sulle Indicazioni Geografiche, per impostare una visione di sviluppo sostenibile nel lungo periodo e migliorare gli aspetti amministrativi ministeriali dei processi regolatori. Sono necessarie regole e risorse alla pari di tutti gli altri settori, ma soprattutto di risposte concrete in tempi rapidi. Per affrontare un momento così particolare per chi vuole fare qualità, con produzioni certificate sulla base di standard elevati, e deve confrontarsi con il forte aumento dei costi di numerosi fattori produttivi.
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi – Presidente Federdoc
I dati statistici confermano i nostri vini a DO protagonisti indiscussi nei mercati europei ed internazionali sul fronte dell’export, nonostante le difficoltà generate dal contesto socio-economico degli ultimi anni. Il Rapporto Ismea-Qualivita è uno strumento utile per conoscere i dati economici e le analisi di mercato del comparto vitivinicolo ed alimentare, permettendo ai Consorzi di tutela di definire efficaci e mirate strategie di crescita delle nostre produzioni vitivinicole con l’obiettivo di individuare un nuovo concetto di qualità, onnicomprensivo, più elevato che miri alla promozione di valori etici come la sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Ai Consorzi di tutela spetta l’arduo compito di accompagnare il settore in questo processo di transizione ecologica, promuovendo le buone pratiche agronomiche sostenibili secondo i tre pilastri citati, ed è per questo che il mondo consortile necessita di ogni valido ausilio possibile e di un rafforzamento giuridico del ruolo dei Consorzi che attendiamo venga realizzato con la riforma delle Indicazioni Geografiche attualmente in discussione.
È molto più di una semplice ripresa della Dop economy italiana quella descritta dai dati del XX Rapporto Ismea-Qualivita: dopo un 2020 segnato dalla pandemia, nel quale il settore aveva comunque mostrato una buona capacità di tenuta e continuità produttiva, il comparto del cibo e del vino DOP IGP nel 2021 raggiunge un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%). Sono risultati record che portano a quota 21% il contributo del comparto DOP IGP al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, un quadro che delinea una grande forza propulsiva da parte delle filiere dei prodotti DOP IGP, da sempre espressione di un patrimonio economico per sua natura non delocalizzabile, frutto del lavoro coeso di un sistema complesso e organizzato che in tutto il territorio nazionale coinvolge 198.842 operatori e 291 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero.
Dop Economy – contributo del 21% all’economia agroalimentare nazionale
La produzione certificata DOP IGP agroalimentare e vinicola nel 2021 raggiunge un valore di 19,1 miliardi di euro, un dato che, dopo il segnale di stop del 2020 (-2,0% su base annua), riprende con un +16,1% il trend di crescita degli ultimi dieci anni. Il comparto cibo DOP IGP sfiora gli 8 miliardi di euro (+9,7%), mentre il settore vitivinicolo supera gli 11 miliardi di euro (+21,2%), valori record che portano per la prima volta a quota 21% il contributo della Dop economy al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale: più di un euro su cinque del cibo e del vino italiano è generato da prodotti DOP IGP.
Export DOP IGP superata la soglia dei 10 miliardi grazie al recupero nei Paesi Extra-UE
Sul fronte delle esportazioni, le DOP IGP agroalimentari e vitivinicole nel 2021 raggiungono i 10,7 miliardi di euro, per un peso del 21% nell’export agroalimentare italiano complessivo, un risultato che è somma di un “doppio record” con il cibo a 4,41 miliardi di euro e un +12,5% su base annua e il vino a 6,29 miliardi di euro (+13,0%). In particolare si registrano crescite a due cifre per le principali categorie, dai formaggi (+15%) agli aceti balsamici (+11%) ai prodotti a base di carne (+13%). Il vitivinicolo è trainato dai vini DOP (+16%), con in testa gli spumanti (+25%).
Impatto regioni cresce da Nord a Sud la Dop economy italiana
Relativamente agli impatti economici delle filiere DOP IGP, il 2021 fa registrare una crescita per 18 regioni su 20, con oltre la metà dei casi che segnano variazioni percentuali a doppia cifra. Le quattro regioni del Nord-Est rafforzano il ruolo di traino economico, superando per la prima volta complessivamente i 10 miliardi di euro. Salgono anche Nord-Ovest (+10,8%) e Centro (+15,5%). Particolarmente significativo il dato per “Sud e Isole”, unica area in crescita nel 2020 (del +7,5%), nel 2021 segna un ulteriore +13,2%.
Cibo DOP IGP STG agroalimentare IG risponde al post-pandemia con una crescita al +10%
L’agroalimentare italiano DOP IGP STG coinvolge 85.601 operatori, 167 Consorzi autorizzati e 43 organismi di controllo. Nel 2021 raggiunge i 7,97 miliardi di euro di valore alla produzione mettendo a segno un incremento del +9,7% in un anno e del +26% nel decennio. Al consumo il comparto tocca quota 15,82 miliardi di euro per un +4,5% su base annua. Prosegue anche nel 2021 la corsa dell’export con 4,41 miliardi di euro (+12,5% sul 2020), un valore raddoppiato dal 2011 (+99,6%). I mercati principali si confermano gli USA (832 mln €), la Germania (791 mln €), la Francia (601 mln €), il Regno Unito (210 mln €) e la Spagna (205 mln €).
Vino DOP IGP 2021 anno dei record per il vino italiano DOP IGP
Il settore vitivinicolo italiano DOP IGP coinvolge 113.241 operatori, 124 Consorzi autorizzati e 12 organismi di controllo. Nel 2021 si registrano 27 milioni di ettolitri di vino imbottigliato (+10,9% in un anno), il valore della produzione sfusa raggiunge i 3,85 miliardi di euro e segna un +19,1% sul 2020, mentre il valore del vino imbottigliato DOP e IGP nel 2021 supera gli 11,16 miliardi di euro per un +21,2% su base annua. L’incremento del valore è attribuibile principalmente ai vini DOP (+22%) rispetto alle IGP (+16%) e sono soprattutto le grandi denominazioni che trainano la crescita del settore. L’export raggiunge 6,29 miliardi di euro, per un +13,0% su base annua e un trend del +74% dal 2011, con un recupero dei Paesi Extra-UE a partire dagli USA (+17,6%), primo mercato di destinazione con 1,58 miliardi di euro, a cui seguono Germania (940 mln €), Regno Unito (707 mln €), Svizzera (376 mln €) e Canada (362 mln €).
GDO italiana canale driver conferma la crescita nel post-pandemia
Dopo il balzo degli acquisti nella Grande Distribuzione Organizzata del 2020, di riflesso alla pandemia e alle restrizioni sugli altri canali, che per il paniere DOP IGP si è tradotto in una progressione della spesa del +6,4% (+9,7% considerando le sole vendite a peso fisso), l’analisi del 2021 e dei primi nove mesi del 2022 mostra una sorprendente tenuta dei risultati nella GDO. Nel 2021 le vendite in valore di cibo e vino DOP IGP hanno registrato su base annua una lievissima flessione (-0,5%) che diventa variazione positiva considerando solo le vendite a peso fisso (+0,7%), un trend confermato anche nei primi nove mesi del 2022. Le vendite dei principali prodotti DOP IGP nella GDO italiana superano i 5 miliardi di euro di giro di affari.
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2022_04