È stato presentato a Roma, il 13 dicembre 2018 il XVI Rapporto Qualivita-Ismea, l’indagine annuale che contiene l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del comparto Food&Wine italiano dei prodotti di qualità certificata DOP IGP STG. Nato dall’integrazione delle competenze sviluppate dall’Osservatorio Qualivita e dall’Osservatorio Ismea e dalla collaborazione con AICIG e Federdoc, la novità dell’edizione numero sedici del Rapporto è la presenza di un innovativo monitoraggio delle conversazioni digitali mondiali relative alle Indicazioni Geografiche effettuato sui canali Web e Social Media.
Numerosi gli spunti di analisi nati dalla lettura dei dati e dei fenomeni collegati a partire dall’analisi del Ministro delle politiche agricole e del turismo Gian Marco Centinaio. “Il Rapporto Ismea-Qualivita rappresenta una fotografia delle eccellenze agroalimentari del nostro Paese. I numeri delineano uno scenario chiaro, dietro il quale c’è la qualità delle nostre eccellenze, c’è la passione, il lavoro dei nostri imprenditori. Ci sono storie e tradizioni da preservare e continuare a tramandare. C’è il sistema Italia. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, dobbiamo spingere sempre di più sulla comunicazione per valorizzare ulteriormente il sistema della qualità, sfruttandolo nel migliore dei modi. Tra le nostre azioni è prioritaria la lotta all’Italian Sounding lesivo dei diritti dei consumatori ma anche degli interessi economici dell’intera filiera agroalimentare, che mette a rischio la lealtà degli scambi commerciali. Dobbiamo migliorare la competitività del settore attraverso politiche di sostegno e coinvolgere le nuove generazioni e i consumatori. Infine, bisogna rendere più competitive le imprese agrituristiche, potenziando l’export, garantendo una filiera sicura ed equilibrata per offrire anche nuovi posti di lavoro ai più giovani. Dobbiamo tutelare il reddito delle nostre imprese. I dati evidenziati ci dicono questo. L’agroalimentare può essere davvero un asse strategico del Paese”.
A delineare il valore e le potenzialità del settore è stato anche il Direttore Generale Ismea, Raffaele Borriello: “I dati che emergono dal Rapporto Ismea-Qualivita dimostrano come il sistema delle IG rappresenti ormai una solida realtà dell’economia agroalimentare italiana e quanto contribuisca al consolidamento della reputazione del made in Italy nel mondo. Senza dimenticare l’enorme valore aggiunto che può derivare dal legame tra territorio, turismo e enogastronomia. In questo contesto, il sistema delle IG può avere un ruolo centrale in un nuovo progetto di politica agraria nazionale in grado di valorizzare il nostro modello di agricoltura nelle sue distintività, dove l’origine e la qualità dei prodotti sono elementi fondanti”.
Nell’analisi di Mauro Rosati, Direttore Generale Qualivita, una sintesi delle principali sfide del settore IG italiano: “Si afferma in Italia la #DopEconomy che conta 200.000 imprese, 822 denominazioni e oltre 15,2 miliardi di valore alla produzione; nonostante questi dati positivi dobbiamo guardare subito al futuro perché nei mercati globali – dove trovano il loro maggiore valore economico le DOP IGP italiane – gli scenari cambiano sempre più rapidamente. Le sfide da cogliere sono molte: la riorganizzazione della governance del sistema delle IG partendo dall’Europa, una produzione più attenta all’ambiente, il rischio dazi e la costruzione di una nuova politica nazionale sulla qualità su cui rafforzare le basi dei distretti agroalimentari”.
Sfide importanti in cui Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc, vede pronte a competere le filiere certificate del vino italiano: “La mission della Federdoc è valorizzare e tutelare il patrimonio vitivinicolo italiano a Denominazione di Origine, attraverso i Consorzi associati che garantiscono la qualità e la sicurezza delle nostre denominazioni. Il Rapporto Ismea-Qualivita rappresenta un valido strumento attraverso il quale conoscere ed analizzare i dati sia in valore che in export delle nostre DO, al fine di definire le migliori strategie per affrontare i mercati sia comunitari che internazionali”. Nicola Cesare Baldrighi, presidente Origin Italia, ha raccontato come la nuova associazione inciderà sulle per sviluppare l’azione del sistema Food certificato: “Con la costituzione di Origin Italia, abbiamo concretamente avviato una strada per riunire tutte le associazioni dei Consorzi di tutela in un organismo con cui intessere uno scambio istituzionale. È stato costituito un Comitato Strategico in cui i Presidenti delle Associazioni possono esprimere il loro parere e programmare strategie, con l’obiettivo di rappresentare un riferimento nei confronti del sistema DOP, IGP, STG. Gli obiettivi più importanti sono due: aggiornamento normativo per i Consorzi di tutela e PAC per dare efficacia al sistema delle IG per quanto concerne tutela, valorizzazione, promozione.”
Fonte: Consortium 2018/02